TURISMO SLOW SULLE DOLOMITI FRIULANE
22/04/2015
Un turismo slow e di qualità, che punta sulle famiglie, sulle bellezze delle ultime propaggini delle Dolomiti e sulle attività sportive possibili su un territorio che va da Erto e Casso a Clauzetto, da Sacile ai magredi compresi tra i torrenti Cellina e Meduna e il corso centrale del Tagliamento: è la proposta per questa estate del Comprensorio 'Dolomiti friulane' che raggruppa 26 comuni del pordenonese e si propone come volano per lo sviluppo di un territorio che ha tutte le potenzialità culturali, logistiche e naturalistiche per stupire anche gli ospiti più curiosi e raffinati. In effetti il comprensorio delle Dolomiti friulane è un compendio nel 'piccolo compendio dell'universo' che è il Friuli. Per chi volesse conoscere le realtà economiche della zona ecco tre distretti industriali che hanno fatto la fortuna di queste terre: i coltellinai a Maniago, i mosaicisti a Sequals e Spilimbergo, i vivaisti a Rauscedo; per chi volesse scoprire le bellezze naturalistiche ecco il Parco naturale - che si estende anche ai comuni di Forni di Sopra e di Sotto - il campanile della val Montanaia (Cimolais), la stazione sciistica di Piancavallo, le grotte di Caluzetto, le sorgenti della Livenza e del Gorgazzo, il lago di Barcis; per chi infine intendesse unire le passeggiate all'aria aperta alla buona tavola ecco i prodotti tipici, dalla pitina ai vari tipi di formaggi, dagli insaccati un po' affumicati ai vini autoctoni e di qualità di decine di aziende vitivinicole che esportano in tutto il mondo. "Ma è soprattutto sullo sport che noi insistiamo - afferma Giuseppe Damiani, direttore di Montagna leader, braccio operativo del Comprensorio - perché in zona abbiamo oltre 220 chilometri di piste ciclabili, zone attrezzate per il parapendio e il volo a vela, scuole di canyoning con circa 1.600 posti letto oltre a 400 posti negli alberghi diffusi, una pratica che sta prendendo sempre più piede. Chi viene nelle Dolomiti friulane insomma - sostiene Damiani - ha la possibilità di scegliere sempre, in ogni momento cosa fare anche perché non mancano i punti di riferimento culturale". Spilimbergo e Maniago sono forse le due cittadine che più hanno da dire in questo settore con resti medioevali ancora intatti. Ma anche piccoli centri quali Polcenigo, Meduno, Valvasone, Poffabro non sono da meno con le loro case di pietra e legno che disegnano dei veri e propri presepi all'aria aperta. Una zona, quella delle Dolomiti friulane, che ha fatto tesoro anche delle tragedie. Come quella del Vajont che causò oltre tremila morti. Oggi la diga è meta di un flusso turistico ininterrotto, dall'Italia e dall'estero, un flusso che Montagna leader ha inteso ulteriormente coordinare unitamente ai colleghi dell'Alto Bellunese. E' nato così il progetto 'A pietra lenta' - dove la pietra viene intesa come elemento di interesse su cui attivare percorsi di scoperta e approfondimento - che fa base a Erto paese dove sono state inaugurate la sezione tematica dedicata alla Pietra e le app 'Fantasmi di pietra' ispirate dall'ultimo libro di Mauro Corona, ertano doc. "Insomma uno sforzo - conclude Damiani - che intendiamo fare consci delle potenzialità del territorio che in alcuni anni potrebbe addirittura raddoppiare le sue presenze turistiche".