TRIESTE: IL 48ESIMO "SAN GIUSTO D'ORO" ALL'ATTRICE ARIELLA REGGIO

48/o San Giusto d'Oro, che dal 1967 i giornalisti triestini attribuiscono a personaggi o realtà che si sono distinti per aver portato alto e dato lustro alla Città Trieste è stato consegnato all'attrice Ariella Reggio. Promossa dal Comune di Trieste e dall'Assostampa del Friuli Venezia Giulia, con il contributo della Fondazione CRTrieste, che mette a disposizione ogni anno la statuetta opera dello scultore Tristano Alberti, la cerimonia in Consiglio comunale è stata aperta dal saluto del presidente dell'assemblea municipale Iztok Furlanic che ha dato atto ai giornalisti triestini per la sempre alta qualità del riconoscimento, "il Premio Oscar della Città di Trieste". Il sindaco Roberto Cosolini ha evidenziato "lo straordinario contributo alla cultura del teatro italiano offerto da Ariella Reggio" e come "dare questo riconoscimento, vuol dire sottolineare quanto il teatro sia importante per tutti, ed essere un incoraggiamento, per il teatro stesso e per la cultura, a superare i difficili momenti di questi tempi". Parole di plauso sono venute anche dal vicepresidente del CdA della Fondazione CRTrieste Renzo Piccini, che ha ricordato tra l'altro come la Cassa di Risparmio prima e la Fondazione poi siano sempre vicine - anche in futuro - a questo premio. Il presidente di Assostampa Fvg Carlo Muscatello ha invece ripercorso il quasi mezzo secolo di vita del San Giusto d'Oro. "Trieste tra mille crisi - ha detto Muscatello - esprime eccellenze in tutti i campi. Ariella Reggio e la settima donna che riceve il San Giusto d'Oro e il secondo premio consecutivo al femminile (dopo quello dello scorso anno a Susanna Tamaro) e sempre il secondo anche per il teatro, che viene 43 anni dopo quello dato a Giorgio Strehler". "Guardando i nomi che mi hanno preceduto in questo premio - dice Ariella Reggio - mi tremano le mani e la voce. Mi avete commosso, sono veramente emozionata, ho fatto solo il mio lavoro e non da sola. Il mio successo lo devo anche ai triestini e alle triestine, a tutti coloro che vivono e apprezzano questa città, che la amano come la amo io, senza smancerie"