TERREMOTO. 6 REPLICHE

Sono sei in tutto le repliche, di magnuitudo tra 0,6 e 1,5 Richter, seguite al terremoto 4.1 della scorsa notte, localizzato nella zona tra Resiutta, Moggio Udinese e Amaro, in provincia di Udine. Nessuna scossa invece era stata registrata in precedenza. L'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale tiene la situazione sotto controllo tramite il Centro Ricerche Sismologiche (Crs), che da oltre trent'anni gestisce la Rete sismometrica dell'Italia nord-orientale, per il monitoraggio e l'allarme sismico per conto della Protezione Civile di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Provincia di Trento. Per Marco Mucciarelli, direttore del Crs, "il terremoto è avvenuto in un'area sismicamente molto attiva, poco a nord dell'epicentro del terremoto del 1976, la più sismica della regione. Dal 1977, da quando è attiva la rete di monitoraggio, i terremoti più rilevanti sono stati quelli di Chiusaforte (18 aprile 1979, magnitudo 4.8); di Mena (1 febbraio 1988, magnitudo 4.1); del Monte Sernio (14 febbraio 2002, magnitudo 4.9). Il terremoto è stato sentito in un'area non molto estesa, con effetti di scuotimento del suolo ben al disotto dei parametri necessari per causare problemi. Non si deve pensare, infatti, che una determinata magnitudo causi sempre gli stessi effetti. Inoltre, l'intensità con cui si avverte un terremoto dipende non solo dalla magnitudo, ma anche dalla profondità e dalla direzione in cui il terremoto dirama le onde e in questo caso più energia è stata veicolata nella parte di montagna, poco abitata, e non nella zona di pianura - ha concluso - dove lo scuotimento si sarebbe sentito più forte".