STORIA: SERRACCHIANI RICORDA NELSON MANDELA

È un "sentimento di gioia" quello espresso dalla presidente della Regione Fvg Debora Serracchiani per "l'occasione di ricordare un grande uomo e al contempo l'affacciarsi di una nuova e compiuta democrazia tra le Nazioni"; se questo accade "lo dobbiamo a Nelson Mandela, al padre del nuovo Sudafrica". Serracchiani ha sottolineato che il Fvg ha un "ruolo speciale nei festeggiamenti per il ventesimo anniversario della liberazione". "L'impegno dell'Amministrazione regionale va con fermezza nella direzione di mantenere e rafforzare i legami" con le comunità di corregionali che vivono in Sudafrica, ha aggiunto, convinta che "ispirarsi ai principi della collaborazione, della cooperazione e, se possibile, anche dell'amicizia, sia alla base della buona politica, quella che ha praticato e insegnato in modo così esemplare proprio il presidente Mandela". Dall'Italia si guarda al Sudafrica "come a un giovane Paese dalle potenzialità enormi, che probabilmente devono ancora dispiegarsi con compiutezza per esprimersi appieno sullo scenario occupato dalle potenze globali. Il Friuli Venezia Giulia può offrire un suo contributo specifico a questo processo di sviluppo" purché nell'ottica di "un reciproco e solidale percorso di crescita è la stabilità, sotto tutti i punti di vista: politico, economico e sociale". Il Sudafrica rappresenta "un esempio di come la strada non sia mai segnata una volta per tutte, e che il risveglio delle coscienze può incidere sul destino dei popoli. E il Sudafrica e l'Italia si guardano come a partner di livello, non solo sul piano dello scambio commerciale". Per Serracchiani è "giunto il momento di lavorare insieme per cambiare radicalmente il sistema anche qui, in Italia e in Europa, seguendo il percorso faticoso ma inestimabile fatto dal Premio Nobel che oggi ricordiamo in questa cerimonia". Serracchiani ha concluso il suo intervento consegnando al console generale Molobi questo messaggio da parte della comunità del Friuli Venezia Giulia: "Vorrei che dicesse alla sua Rainbow Nation che qui ha trovato gente abituata a vivere nella diversità di origini e di lingue, aperta al nuovo e custode del buono. Abbiamo conosciuto troppe guerre per non amare incondizionatamente la pace". Infine, ha citato Claudio Magris e uno scrittore nero delle Antille, Eduard Glissant.