L'indice della libertà economica mondiale, stilato dal fondo Heritage, ha declassato la Slovenia portandola a ridosso dei Paesi prevalentemente non liberi. Nella classifica annuale, basata sulla valutazione di quattro pilastri (stato di diritto, presenza dello stato nella sfera economica, efficienza legislativa e apertura dei mercati), la Slovenia si è ritrovata con un voto in centesimi pari a 60,3, a soli 0,3 punti dalla categoria "Paesi prevalentemente non liberi". Rispetto all'anno scorso la Slovenia è scesa di 2,4 punti. Nella classifica generale la Slovenia figura all'88/mo posto (l'Italia è 80/ma), tra i paesi dell'Ue soltanto la Grecia ha fatto di peggio. Tra i principali nodi che Lubiana dovrebbe sciogliere c'è la spesa pubblica, che nel 2013 ha raggiunto il 59% del Pil, un settore pubblico troppo ampio, che andrebbe ridotto, l'instabilità politica, che ha portato alla formazione di tre governi negli ultimi tre anni, e il piano di privatizzazione, che dovrebbe procedere più spedito, in quanto "il governo controlla ancora più della metà delle risorse economiche dello stato".