REDIPUGLIA, 4 NOVEMBRE CON LA BOLDRINI

La presidente della Camera, Laura Boldrini, è a Redipuglia per partecipare, al sacrario dei Centomila, alla cerimonia ufficiale di commemorazione della fine della Prima Guerra mondiale nel giorno dell'Unità nazionale e della festa delle Forze armate. Boldrini - accompagnata dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale Claudio Graziano, dal sottosegretario al ministero dell'Economia, Giovanni Zanetti e dalla presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani - deporrà una corona d'alloro a ricordo di tutti i caduti sulla tomba del Duca d'Aosta e quindi passera' in rassegna i reparti schierati. Lascerà il sacrario per fare rientro a Roma dopo l'accensione dei tripodi, la lettura della preghiera per la Patria e della motivazione della medaglia d'oro al Valor militare al Milite ignoto. ''La deposizione della corona alla memoria dei Caduti, qui, a Redipuglia, deve rappresentare per tutti noi uno stimolo per ricordare quanti sacrifici è costata la lunga strada che ha portato ad avere prima un'Italia unita in un'Europa inquieta e poi un'Italia ricostruita in un'Europa pacificata''. Lo ha detto a Redipuglia il sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, nella Giornata delle Forze Armate e dell'Unità d'Italia. Zanetti, nel lodare l'impegno di tutte le Forze Armate nelle missioni internazionali di pace, ha aggiunto che ''di fronte alle difficoltà e incertezze economiche in questi anni turbolenti, in un mondo che cambia, renderemo giustizia vera ai nostri antenati, a chi ha gettato le basi per il nostro avvenire sacrificando la propria vita, solo se dimostreremo a nostra volta coraggio e perseveranza". "La storia ci ha insegnato che l'unità del Paese è un bene inalienabile, che deve essere cementato da una forte comunità d'intenti tra popolo e istituzioni". Lo ha affermato oggi a Redipuglia la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, a margine delle celebrazioni del Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate. Per Serracchiani "i tempi difficili impongono un ulteriore sforzo da parte di tutti: occorre che l'unità nazionale non rimanga un principio rievocato solo nelle cerimonie e tantomeno un oggetto del contendere nelle dispute quotidiane della politica. Il senso di appartenenza del popolo italiano a una storia condivisa e a un comune destino è un'energia potente che può scuotere e risvegliare il Paese. E le istituzioni democratiche hanno il compito altissimo di saper interpretare questo orgoglio e questa forza viva, dandole l'opportunità di rimettersi alla prova nelle nuove e complesse sfide". "Le Forze Armate esprimono perfettamente - ha continuato Serracchiani - la simbiosi di popolo e istituzioni democratiche, perché le donne e gli uomini con le stellette non sono solo uno scudo dalle minacce esterne e una proiezione nelle missioni di pace: sono i nostri figli e le nostre sorelle, siamo noi. Ricordiamolo - ha concluso - ogni volta che un militare italiano cade nell'adempimento del dovere".