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QUARTA COMMISSIONE AL LAVORO SULLA TUTELA DELLE ACQUE
QUARTA COMMISSIONE AL LAVORO SULLA TUTELA DELLE ACQUE
11/03/2015
La IV Comm. presieduta da Vittorino Boem (Pd), presente l'assessore Sara Vito, ha ascoltato i contenuti di due petizioni popolari depositate in Consiglio regionale tre mesi fa contro l'ex articolo 50 del Piano regionale di tutela delle acque (Prta, oggi art. 48 dopo l'approvazione della delibera giuntale n. 2641 del 30 dicembre 2014), che prevede la strozzatura dei pozzi artesiani per una portata massima d'acqua di 0,1 litri al secondo. La prima petizione è stata presentata da Paolo De Toni in rappresentanza di 10.329 sottoscrittori, la seconda da Giampaolo Chendi per 938 cittadini. È da mesi che i primi firmatari denunciano forte piovosità, ricarica delle falde e inquinamento del suolo. De Toni, che da sempre contesta le scelte della Regione in questi settori (prima petizione 22 anni fa), nella petizione chiede una moratoria di 10 anni delle decisioni della Regione per verificare l'andamento di ricarica delle falde a fronte dei cambiamenti climatici e delle previsioni di aumento della piovosità; verificare le politiche di prevenzione da inquinamento del suolo e del sottosuolo per preservare la qualità dell'acqua di falda; valutare l'utilizzo dell'acqua proveniente dai pozzi artesiani ai fini irrigui; valutare l'inserimento del flusso continuo dei pozzi artesiani in una strategia di fonti energetiche rinnovabili. Chendi nella petizione presentata dice no all'articolo 48 del progetto di piano, ma pure la richiesta di un'unità di sub-bacino della zona che sta al di sotto della linea delle risorgive; di proteggere dalla cementificazione e dagli sbancamenti il patrimonio di acqua della Bassa Friulana sino al mare; di tener conto della localizzazione delle risorse idriche in favore della loro destinazione, e attivare un risparmio idrico in industria e in agricoltura. Il geologo Aldevis Tibaldi ha, poi, illustrato numerosi dati raccolti a sostegno dei sostenitori delle due petizioni e per confutare il Prta della Regione, a suo dire approntato senza aver ascoltato le persone più autorevoli e senza tener conto di fattori fondamentali come quanto si va in profondità e quanto si va verso il Veneto, ovvero di basarsi su dati inattendibili. La discussione generale sulle due mozioni avverrà in altra data.