PRESIDENTE PROVINCIA DI PORDENONE CRITICO CON L'ABOLIZIONE DELLE STESSE

Il superamento delle Province con le Unioni di Comuni è un disegno di difficile attuazione con profili di rischio per la tenuta del sistema. La Sicilia che ha compiuto questo percorso sta tornando sui suoi passi e guarda alla legge statale. Lo faccia anche il Fvg. Lo afferma oggi Alessandro Ciriani, presidente dell'Upi Fvg e della Provincia di Pordenone, a proposito del ddl Panontin che prevede la soppressione degli enti di area vasta attraverso la costituzione delle Unioni di Comuni. "La Sicilia aveva scelto questa strada - prosegue Ciriani - creando al posto delle Province i liberi consorzi dei Comuni. Ora il riordino è fermo tanto da aver indotto l'Assemblea regionale siciliana ad elaborare un nuovo testo che recepisca la legge Delrio. Dispositivo nazionale che non abolisce le Province ma le trasforma in enti di secondo grado con un dettagliato elenco di funzioni e competenze proprie". Per Ciriani "è questa la strada da percorrere e non certo quella di creare una ventina di Unioni di Comuni al posto delle quattro Province che, anche in Fvg, vanno mantenute nelle forme e nei modi indicati a livello nazionale. Si tratta di seguire l'esempio di tutti i grandi paesi europei dove gli enti di area vasta sono previsti dagli ordinamenti costituzionali e operano al coordinamento e alla gestione di innumerevoli funzioni che, per la loro natura e dimensione, solo un ente di area vasta e non già un'aggregazione comunale - conclude - è in grado di gestire in termini di efficienza, economicità ed efficacia".