NENCINI SULLA RIFORMA DEL LAVORO

La riforma del lavoro - ha proseguito Nencini - con le correzioni apportate in commissione è una buona riforma, perché offre un inizio di tutela a un mondo che non ha mai conosciuto in Italia alcun ammortizzatore sociale: commercio, artigianato, contratti di lavoro a tempo determinato. Categorie, queste, che, secondo Nencini, in Italia sono diventate maggioranza. "Tre milioni e 700 mila donne e uomini - ha precisato - ai quali questa riforma restituisce diritti equi". La seconda questione è la riforma del fisco: "In Italia - ha detto - pagano le tasse i lavoratori dipendenti, mentre la grande evasione non è quella da scontrino fiscale: il 94% dipende da grande impresa e multinazionali, dunque questa condizione iniqua deve essere rimessa in equilibrio - ha continuato - perché altrimenti rischiamo di non avere risorse per fronteggiare una condizione economica, che solo nel secondo semestre del 2015 - ha concluso - potrebbe finalmente presentare segni di leggero miglioramento".