NASCONO LE UTI

Sono 17 le "Unioni territoriali intercomunali" (Uti) individuate dalla Giunta regionale nella delibera approvata oggi, in attuazione della legge sul riordino del sistema Regione-Autonomie locali, che prevede la soppressione delle Province. Le aggregazioni di Comuni sono state approvate nel rispetto degli obiettivi strategici e degli indirizzi politici espressi dal Consiglio regionale nell'Ordine del giorno del 24 novembre scorso, che impegnava la Giunta a tenere conto della "consolidata esperienza degli Ambiti socio-assistenziali" - e tenendo conto dell'"Analisi socio-economica per lo sviluppo di progetti di riorganizzazione sovracomunale" elaborata negli scorsi mesi. "Si tratta - afferma l'assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin - di una proposta assolutamente 'aperta', indirizzata agli enti locali e ai loro amministratori, che saranno i veri protagonisti di questa importante e impegnativa riforma". Le 17 aggregazioni proposte rispettano i criteri previsti dalla legge: contiguità territoriale; rispetto del limite demografico minimo di 40.000 abitanti o 30.000 se appartenenti a Comunità montane; omogeneità geografiche, demografiche, di mobilità, ambientali, economiche, sociali, culturali e infrastrutturali; compatibilità con il territorio della Azienda sanitaria; precedenti forme associative. Fanno eccezione il territorio della provincia di Trieste, che vede i tre ambiti socio-assistenziali raggruppati in una unica Unione, e il Consorzio Comunità collinare del Friuli, favorendone pertanto la trasformazione in Uti.