MOSTRA FRAMMENTI DI MEMORIE

Una mostra, "Frammenti di memorie", allestita a Cividale del Friuli (Udine) per ricostruire, a un secolo dalla Grande Guerra, gli anni dell'occupazione austro-ungarica in Friuli, ripercorrendo le tappe centrali della storia europea legata al primo Conflitto mondiale e proponendo scorci inediti sul vissuto della comunità locale. E' l'iniziativa espositiva presentata oggi a Udine dagli organizzatori, il Comune e la Società Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione, con il sostegno della Regione, e che sarà visitabile dal 24 gennaio al 29 marzo nell'ex chiesa di S. Maria dei Battuti. Articolata in 5 sezioni, Territorio e società cividalesi alle soglie della Grande Guerra, Cividale nei primi anni della Guerra (1915-1917), la ferrovia Udine-Cividale-Caporetto, la Disfatta di Caporetto e la Profuganza, la mostra indaga "aspetti poco noti della Prima Guerra mondiale attraverso documentazione d'archivio, diaristica e apparati iconografici e documentali inediti", ha spiegato il presidente della Somsi Mauro Pascolini. Tra questi aspetti, i progetti di ferrovia transnazionali, di cui uno portato a termine da Cividale a Caporetto, e l'altro mai realizzato tra la città friulana, Gorizia e Vienna attraverso il Canale dell'Isonzo, la profuganza da Cividale e dal Friuli verso le città italiane dopo la disfatta di Caporetto (1917), il tema delle violenze subite dalle donne, la presenza a Cividale per l'inaugurazione del ricostruito Ponte del Diavolo del Feldmaresciallo Von Boroevic, i nuovi provvedimenti che trasformarono i parroci di allora in sindaci, i diari del decano di Cividale Monsignor Valentino Liva, il primo manifesto bilingue affisso in città dagli occupanti austro-ungarici. "Una mostra di alta qualità, organizzata mettendo a sistema attori e risorse", ha commentato il sindaco di Cividale Stefano Balloch. "Il migliore viatico per un triennio che la Regione intende dedicare a successivi approfondimenti sulla Grande Guerra - ha sottolineato il consigliere regionale Vincenzo Martines, presidente della Commissione consiliare Cultura - sollecitandone la conoscenza e la memoria tra chi risiede in questa terra e tra tutti gli italiani".