MESTRE. OPERAZIONE ANTIDROGA

Nell’ambito di specifici servizi di contrasto alla diffusione di stupefacenti ed ai fenomeni di criminalità diffusa, sono stati posti in essere dei servizi preordinati per fasce orarie e territoriali in tutto l’entroterra mestrino, proprio a ridosso delle festività di fine anno. Nel corso delle attività, che hanno visto l’impiego di numerose pattuglie, sono stati sottoposti a controllo in diverse località del territorio molti autoveicoli e persone, alcune delle quali con precedenti penali o d’interesse operativo. Nelle maglie dei controlli è finito in particolare un 33enne di origini boliviane, Zeballos Roca Alejandro, tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, essendo stato trovato in possesso nel complesso di più di 1 chilogrammo di Cocaina e 1.250 Euro in contanti, oltreché di tutto il materiale necessario al confezionamento delle singole dosi. Il giovane già noto alle forze dell’ordine è stato fermato mentre si trovava nella propria camera di albergo a Marcon, evidentemente assurta a base logistica e di appoggio, intorno alla quale era stato segnalato un certo via vai sospetto di individui conosciuti nell’ambiente della tossicodipendenza; l’uomo e la stanza alla quale si è risaliti sono quindi stati subito perquisiti dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Mestre che presentatisi in abiti borghesi e qualificandosi alla porta della stanza, si sono imbattuti in un soggetto che fin da subito manifestava segni evidenti di nervosismo; dopo aver ottenuto il numero della combinazione della cassaforte utilizzata dallo stesso, non potevano credere a ciò che vedevano: un sacchetto contenente quasi un chilogrammo di cocaina purissima, un bilancino elettronico, vari involucri riempiti con la medesima sostanza, un barattolo con all’interno una nota sostanza “da taglio” nonché la consistente somma di contante, ritenuta provento di spaccio. Il ritrovamento di stupefacente in questa quantità ha confermato i sospetti dei militari dell’Arma di trovarsi di fronte all’ennesima cellula di spaccio, questa volta in grande stile, considerazione che presuppone ulteriori accertamenti per poter scoprire anche la linea di rifornimento ed eventuali complici impiegati nello smercio al dettaglio. Per il giovane scattava quindi l’arresto e la traduzione in una meno confortevole “camera” di detenzione, mentre lo stupefacente ed il materiale venivano sequestrati e posti a disposizione della Magistratura.