MESTRE, RAFFICA DI ARRESTI E DENUNCE PER SVARIATI REATI

Carabinieri della Compagnia di Venezia Mestre, hanno tratto le prime somme del proprio autonomo piano di interventi di controllo del territorio sulle aree urbane di Mestre e Marghera iniziato col nuovo anno e che proseguirà in maniera continuativa nei prossimi mesi per aumentare il livello di percezione di sicurezza e contrastare le situazioni di illegalità. Le operazioni sono state incentrate principalmente nell’area della stazione ferroviaria di Mestre, quartiere “Piave” e nella zona di Marghera, ove sono stati effettuati posti di controllo nelle zone più sensibili e nei parchi. Nell’ambito territoriale delle due popolose municipalità, i Carabinieri della Compagnia di Mestre hanno svolto nei primi tre mesi dell’anno un totale di 680 servizi di pattuglia. Il dispositivo, proprio in virtù delle numerose segnalazioni ricevute dalle autorità locali e dalla cittadinanza, è stato orientato al contrasto dei fenomeni di microcriminalità diffusa, in particolare dei reati contro il patrimonio. Sono state favorite le fasce orarie serali/notturne, con numerosi e frequenti passaggi nelle zone residenziali e industriali/commerciali presenti nel territorio. Numerosi i servizi coordinati per fasce orarie e aree di incidenza, organizzati dal Comando Compagnia proprio nelle zone centrali di Mestre e nel territorio di Marghera, che si aggiungono a quelli ordinari a cadenza giornaliera. A questi si sono uniti diversi servizi di pattuglie in borghese finalizzate a controllare il territorio in maniera più discreta ed arrestare i criminali più scaltri, nonché mirati controlli sanitari e sulle norme del lavoro con il supporto delle componenti specialistiche dei Carabinieri del NAS (Nucleo Anti Sofisticazioni ) e del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro). I risultati dei servizi svolti non sono mancati: - Il primo arresto in ordine temporale è stato operato per furto nei confronti di BEHJAOUI SALAH EDINE, marocchino 28nne, in Italia senza fissa dimora, che nel corso della notte di capodanno, si era introdotto all’interno degli uffici di Equitalia e della Coldiretti Veneto, siti entrambi in un condominio di via Torino a Mestre, asportando materiale di cancelleria ed informatico. I militari dell’Arma, a seguito di una segnalazione di allarme per una sospetta intrusione pervenuta alla Centrale Operativa, giungevano in pochi minuti presso lo stabile e, durante l’ispezione, sorprendevano il marocchino che si era ferito il dito durante l’effrazione, sfondando le porte a vetri con un estintore. Il giovane ladro aveva trafugato diverso materiale (penne, computer portatili, hard disk, memorie usb) che è stato interamente recuperato e restituito. - E’ appena passato l’eco dei festeggiamenti di fine anno, quando i Carabinieri, nel centro di Mestre, hanno arrestato per rapina aggravata K.V., lituano 28nne, in Italia senza fissa dimora. L’uomo, salito su un autobus di linea urbana ACTV, aveva borseggiato una ragazza, ma il gesto non è però sfuggito ad una passeggera che lanciava subito l’allarme all’interno dell’autobus, mentre il ladro si apprestava a scendere alla fermata di via Carducci. A quel punto il malfattore non esitava a spintonare la donna che lo incalzava, sferrandole alcuni pugni che solo per fortuna andavano a vuoto. Nel parapiglia il borseggiatore lituano gettava a terra il portafogli e proprio in quel frangente transitava di lì una “gazzella” dei Carabinieri in servizio di controllo del territorio a cui non sfuggiva il trambusto alla fermata dell’autobus. I militari immediatamente intervenuti, preso atto della situazione, provvedevano subito a bloccare l’uomo e una volta accertata la dinamica dei fatti, lo traevano in arresto per rapina. - Nella seconda decade di gennaio, è stato tratto in arresto RABBEJ TAREK, cittadino tunisino 27enne, già sottoposto alla misura della detenzione domiciliare per spaccio di stupefacenti, da scontare presso la propria abitazione nel quartiere di terraferma. I militari, però, nel corso delle attività di controllo del rispetto delle prescrizioni connesse alla detenzione domiciliare cui lo stesso era sottoposto per scontare una condanna di un anno e due mesi di reclusione per il reato di spaccio di stupefacenti, hanno verificato che il pregiudicato tunisino continuava la propria attività criminale sfruttando la continua e forzata presenza nell’appartamento come una opportunità di gestire con più attenzione la propria “clientela”. Durante una perquisizione domiciliare i militari dell’Arma hanno rinvenuto occultati all’interno dell’abitazione oltre 5 grammi di hashish e un’ingente somma di danaro contante, superiore ai 15mila euro, sicuramente ingiustificata per un soggetto che non svolge un’attività lavorativa stabile e lecita. Immediata quindi la denuncia all’Autorità Giudiziaria che concordando con le risultanze dell’attività degli uomini dell’Arma, che dimostravano chiaramente che lo spacciatore, ben lungi dall’essere sulla via della “redenzione”, aveva usato la misura alternativa al carcere per continuare il proprio “business”, ha emesso una misura di aggravamento della detenzione domiciliare disponendo che il tunisino fosse portato con effetto immediato in carcere per scontare la vecchia pena in maniera “tradizionale” e certamente meno ricca di opportunità delinquenziali. - Questo intervento fa coppia con un altro arresto operato negli stessi giorni, ai danni di un rumeno 18enne, in Italia senza fissa dimora, resosi responsabile di furto aggravato. Il soggetto, con la complicità di una ragazza, aveva asportato dal negozio Mediaworld del centro commerciale "Nave De Vero", 6 telefoni cellulari, cercando di allontanarsi eludendo il personale di sorveglianza; gli addetti, tuttavia, avendo dei sospetti, hanno avvisato i Carabinieri, che, giunti sul posto, hanno fermato il soggetto, trovandolo in possesso dei telefoni, per un valore di più di 900 euro e traendolo in arresto per furto aggravato. La complice è riuscita invece a eludere la vigilanza e fuggire. Tutta la refurtiva è stata restituita alla proprietà. - Dopo pochi giorni i militari arrestano per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio F.P., 22nne mestrino tossicodipendente ben noto, trovato in possesso di ben 8 litri di metadone. Le attenzioni dei militari dell’Arma si erano concentrate sul giovane nel corso delle indagini avviate a seguito del furto di diversi flaconi di metadone dal Ser.D. di Chirignago avvenuto il precedente fine settimana. Gli investigatori hanno individuato un anonimo garage dove lo stesso accedeva con circospezione e innaturale nervosismo. Il soggetto, in effetti, riceveva continue visite di tossicodipendenti del centro di Mestre, tanto da far pensare che si fosse di fatto sostituito dal servizio per le dipendenze della USL 12, che usa la sostanza sintetica per la terapia di controllo della dipendenza dall’assunzione di stupefacente. E’ scattata subito una perquisizione nel corso della quale sono stati rinvenuti ben otto contenitori da un litro dell’oppiaceo sintetico, poi risultati appartenenti alla partita sottratta e così parzialmente recuperata. - A fine mese venivano arrestati per furto due operai italiani che erano convinti di poter arrotondare la paga approfittando del libero accesso a preziose materie prime presso gli impianti della Alcoa di Marghera, ditta attiva nella lavorazione specialistica dei metalli, in particolare dell’alluminio. I Carabinieri, predisponevano un servizio di controllo specifico, sorprendendo appena fuori dai cancelli dell’azienda il furgone della ditta esterna con all’interno oltre 4 tonnellate di alluminio del controvalore di ben 8.000 euro. - Interventi importanti sono stati effettuati anche nel contrasto alle “baby gang” e al disagio giovanile. A marzo i militari hanno tratto in arresto due giovani minorenni responsabili del grave reato di rapina. I Carabinieri, a conclusione di una mirata attività, hanno arrestato due 15enni, entrambi già noti alle forze dell’ordine, responsabili di un odioso e grave episodio ai danni di un coetaneo. La dinamica è quella classica del bullismo: i due incontrano la vittima alla fermata del tram in via Cafasso e – forti della superiorità numerica e conoscendo il carattere remissivo della vittima già oggetto di episodi di violenza, iniziano a schernirlo e gli sottraggono la bicicletta che gli serve per arrivare fino a casa. Non paghi, lo colpiscono con inaudita violenza, sferrandogli calci e pugni alla schiena; le urla del ragazzino richiamano l’attenzione di un amico più grande che corre alla fermata per soccorrere il compagno in difficoltà, riuscendo a mettere in fuga i due bulli che rinunciano anche a sottrarre la bicicletta al malcapitato. Immediato l’intervento dei Carabinieri che grazie alla descrizione fornita dalle vittime ed alla loro conoscenza del substrato criminale locale, intercettano i due baby rapinatori arrestandoli. - Il 5 marzo un mestrino 23nne, F.P., è stato arrestato per rapina aggravata perpetrata a Zelarino. Il giovane travisato ed armato di coltello, perpetrava una rapina ai danni di una cartolibreria di via Castellana, ove, dopo aver minacciato la titolare, asportava la somma di 20,00 euro, dandosi alla fuga dopo aver ingaggiato breve colluttazione con il convivente della vittima. Nella circostanza il rapinatore venne poco dopo intercettato da una pattuglia ed arrestato. - Sempre a marzo veniva tratto in arresto il catturando B.S., cittadino marocchino 30enne, destinatario di misura cautelare in carcere emessa dalla Magistratura di Padova, per spaccio di stupefacenti. L’uomo, si era reso irreperibile e con estrema nonchalance si era però mischiato tra la clientela del Leroy Merlin di Marghera in orario di chiusura serale, rubando uno grossa cesoia. L’intervento Carabinieri che giungevano in via Colombara dopo pochi minuti permetteva di accertare che il ladro fermato presso il centro commerciale era anche ricercato. - Ultima operazione in ordine temporale è stata condotta a Marghera, ove è stato tratto in arresto per spaccio un giovane albanese, MERA ALFRED, 24nne. Il ragazzo è stato fermato in piazzale T. Gar, mentre spacciava cocaina. - Non sono mancati nemmeno gli interventi sul fronte della polizia amministrativa nell’ambito del programma di verifiche agli esercizi pubblici posto in essere dai Carabinieri della Compagnia di Mestre unitamente al personale del N.A.S. (Nucleo Anti Sofisticazioni e Sanità) di Treviso e al NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Venezia, in tutto il comprensorio mestrino. A febbraio, è stata effettuata un’attività di controllo sul “lavoro nero” e sulla normativa igienico – sanitaria presso alcune attività commerciali di Marghera e di Mestre. Nel corso della prima verifica, che ha riguardato la salubrità dei locali, lo stato di conservazione degli alimenti e bevande somministrate e la funzionalità dei macchinari, nonché il regolare impiego del personale sono state elevate una lunga e variegata serie di sanzioni amministrative in particolare a carico dei titolari di due bar. In particolare a carico dei due titolari di origini cinesi, oltre alla denuncia di natura penale, sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo rispettivamente di circa 9.000 e 7.000 Euro, imponendo la sospensione della licenza sino alla regolarizzazione. - A fine marzo l’intervento in pieno centro a Mestre, dove i Carabinieri, sempre unitamente a militari appartenenti ai Reparti del Nucleo CC Anti Sofisticazioni di Treviso e del Nucleo CC Ispettorato del Lavoro, hanno proceduto al controllo di diversi esercizi pubblici nel centro, attorno alla nota via Piave, alla ricerca di eventuali irregolarità sotto il profilo dell’impiego di manodopera e dei requisiti igienico sanitari e di sicurezza. I Carabinieri, anche sulla scorta di segnalazioni giunte nei giorni scorsi, hanno quindi proceduto alla verifica su 360 gradi degli esercizi commerciali controllati, affiancando per l’occorrenza i diversi Nuclei specializzati in varie branche del diritto. Nella maglia dei controlli non è sfuggito, ad esempio, il supermarket “Asia African Market” di via Monte San Michele, di fronte al quale, negli ultimi tempi, si sono peraltro spesso verificati numerosi fenomeni legati al degrado e alla delinquenza. Le innumerevoli irregolarità riscontrate sul fronte della salubrità igienico-sanitaria e della sicurezza dei luoghi di lavoro hanno portato al sequestro preventivo dell’intero immobile, di diverse merci e all’irrogazione di una cospicua sanzione pecuniaria a carico del titolare, oltre alla segnalazione penale. Per quanto concerne gli specifici servizi coordinati organizzati ciclicamente proprio per contrastare in maniera più efficace gli episodi di microcriminalità, si riassumono gli interventi effettuati nel tempo con la sintesi degli esiti: - A fine gennaio sono 10 le persone denunciate in stato di libertà per furto presso centri commerciali. In particolare gli sforzi vengono concentrati sulle zone commerciali di Mestre (parco commerciale Auchan, Decathlon e Mediaworld) e di Marghera (Panorama, Leroy Merlin e Nave de Vero), dove si registrano costantemente vari episodi di furto, taccheggio e borseggi. - Ad inizio febbraio, in corrispondenza della manifestazione carnevalesca che interessa il capoluogo lagunare e che attrae turisti da tutto il mondo, 7 persone di etnia Rom vengono denunciate per furto ai danni dei turisti, trovando riscontro all’attivazione investigativa che porta costantemente a constatare che al seguito delle maschere giungono da ogni parte d’Italia anche i borseggiatori in cerca di un facile guadagno. I Carabinieri scoprono che le persone sono organizzate in vere e proprie squadre di intervento che pongono la loro base logistica in terraferma, in strutture ricettive di pregio, da dove partono i mano-lesta armati di rara abilità, dissimulata in qualche caso dallo stato di gravidanza delle donne o dalla presenza di bambini anche piccolissimi, che rientrano alla base a tarda sera con le tasche piene di denaro, in pratica di ogni valuta mondiale. - Sempre a febbraio si registra l’arresto di un ricercato che viene sorpreso in pieno centro a Mestre, nonché 7 denunciati in stato di libertà per spaccio e reati contro il patrimonio, tutti sorpresi nell’ambito di un dispositivo coordinato. - Il successivo controllo nel centro città e nelle periferie scatta a metà marzo e permette l’arresto di altri due ricercati e la denuncia di 11 persone per vari reati; - L’elenco si conclude con il servizio a fine marzo, con un altro arresto e la denuncia di altre 13 persone. Nel periodo considerato non sono mancati neppure i controlli alla circolazione stradale con ben 30 denunciati all’Autorità Giudiziaria per guida in stato di ebbrezza o di alterazione da stupefacenti. Sono stati inoltre effettuati mirati controlli antidroga nelle scuole per prevenire e reprimere il fenomeno dello spaccio e dell’uso di stupefacenti negli istituti scolastici. I controlli, caldeggiati anche dai dirigenti scolastici, hanno visto i militari dell’Arma di Mestre affiancati dai colleghi dei cinofili del nucleo di Torreglia, presentarsi presso diverse scuole tra cui la succursale mestrina dell’istituto alberghiero “Barbarigo” ove uno studente si era sentito male per un presunto abuso di stupefacenti. Il piano di controlli sarà costantemente mantenuto anche per i prossimi mesi.