MARTELLAGO, OPERAZIONE DEI CC

Nella nottata appena trascorsa, in Martellago, i militari della locale Stazione Carabinieri hanno intercettato sulla via Castellana un furgone sospetto con targa bulgara, con all’interno 90 litri di gasolio appena rubato in un cantiere edile, arnesi da scasso ed arrestato i due occupanti della stessa nazionalità. Il furgone stava procedendo sulla via Castellana in pieno centro di Martellago con direzione da Mestre verso Scorzé, quando incrociava la pattuglia della Stazione Carabinieri impegnata nella consueta pattuglia notturna, proprio alla ricerca di possibili bande di ladri ed in funzione di prevenzione dei crimini in genere. Erano le 22.30. Improvvisamente l’autista del furgone, appena incrociata l’auto militare, deviava la propria marcia e defilandosi nel parcheggio antistante il Municipio. I militari, insospettiti, invertivano immediatamente la marcia dell’auto e raggiungevano il furgone nel parcheggio, senza lasciare che si allontanasse dallo spazio ove si era fermato. I due occupanti venivano subito sottoposti a controllo e sin dalla prima occhiata i Carabinieri notavano un certo affanno, sudorazione accentuata ed i vestiti dei due intrisi di fango fresco. Automatico quindi il controllo del cassone del mezzo, odorante di gasolio fin tanto che si poteva sentire dal di fuori, ove venivano effettivamente rinvenute tre taniche colme del carburante, piccoli tubi e imbuti intrisi di fresco della medesima sostanza. Nel vano motore, invece, c’era un tubo di tre metri, anch’esso intriso, mentre nell’abitacolo venivano rinvenute due paia di scarpe “pesanti” sporche di fango ancora colante, mentre i due occupanti erano in infradito. Chiarita la palese cornice criminale della situazione, i Carabinieri accertavano che quel materiale poco prima era stato rubato presso un cantiere edile, posto alla fine di una laterale sterrata di via Castellana, qui, infatti, una escavatrice aveva il tappo del serbatoio ancora forzato e tutto intorno vi erano inequivocabili segni di calpestio, significativi del lavoro di travaso svolto poco prima dai due. Durante il controllo, uno dei fermati avvicinava il capo-pattuglia, individuato probabilmente grazie ai galloni del grado, offrendogli delle banconote di grosso taglio in valuta di Franchi svizzeri, tentando in questo modo di far desistere i militari dal procedere. Per tutta risposta i militari dell’Arma – ormai certi di trovarsi di fronte alla flagranza dei reati non solo di furto aggravato in concorso, ma anche d’istigazione alla corruzione, dichiaravano in arresto i due cittadini bulgari Stoykov Lyubomir e Tatarliev Tsvetomir rispettivamente classe 1976 e 1978, per i due scattava il processo per direttissima. Le attività hanno permesso non solo di recuperare materiale che verrà restituito, con loro legittima soddisfazione, ai legittimi proprietari, ma anche di frenare l’ennesima cellula di predoni attiva nel territorio.