LA FIOM MINACCIA L'OCCUPAZIONE DELLE FABBRICHE

Riunione del ministri del Lavoro Ue per il Semestre italiano di presidenza europea e della riunione dei capi di Stato. "Siamo pronti ad occupare le fabbriche": lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, alla partenza del corteo contro il vertice Ue sul lavoro a Milano. Alla manifestazione partecipano sigle sindacali, lavoratori e centri sociali. "La precarietà non si combatte rendendo più facile il licenziamento ma con il tempo indeterminato e garantendo i diritti a tutti", ha aggiunto Landini. "Siamo pronti ad occupare le fabbriche perchè ci chiedono di abbassare i salari. Se Renzi pensa di fare il figo dandoci ottanta euro e se pensa che noi siamo i coglioni che accettano di firmare la riduzione, si sbaglia di grosso". Al corteo, insieme alle sigle sindacali e ai lavoratori ci sono anche gli studenti e i militanti di alcuni centri sociali. In testa al corteo, dietro allo striscione della Fiom, Maurizio Landini. Che ha definito la manifestazione "la prima mobilitazione della stagione a cui ne seguiranno altre" Momenti di tensione tra polizia e centri sociali Attimi di tensione al corteo. Un gruppo di manifestanti, tra cui i centri sociali e Usb, si è staccato dal corteo principale per iniziare una marcia indipendente. Alla partenza, in via Traiano, ci sono stati alcuni secondi di contatto con le forze dell'ordine che tentavano di bloccare il fronte. Qualche spinta ed è iniziato il contro corteo. Camusso,per Renzi opinione diversa è diritto di veto '''Abbiamo un presidente del Consiglio che sostiene che qualunque opinione diversa dalla sua sia un diritto di veto". Lo ha detto il leader della Cgil, Susanna Camusso. ''Le soluzioni, le mediazioni sono frutto del confronto di più opinioni diverse - ha detto - ci devono essere i luoghi dove le mediazioni le trovi esattamente come nelle aziende. Quando si vuol fare muro contro muro non si risolve niente'', ha concluso la Camusso. ''Il Mezzogiorno soffre dell'assenza di investimenti. Siamo in overdose di leggi che non diventano pratiche". Lo ha detto a Salerno la leader della Cgil, Susanna Camusso. "Non c'è dubbio che troppo spesso il Mezzogiorno - ha detto - pare inesistente nei ragionamenti e nei modi in cui si affronta. Basti pensare - ha aggiunto - all'assenza di un'idea di politiche sociali, di accompagnamento al tema del lavoro, che hanno una grandissima rilevanza non solo nel Mezzogiorno ma in tutto il Paese'' blitz protesta a sede ministero Un blitz di protesta a Milano, nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Sul palazzo sono state lasciate scritte contro il Jobs Act e volantini contro la 'speculazione sul lavoro', su Renzi e la Merkel Protesta con manichini nella notte Manichini con la scritta 'Siamo tutti disoccupati' sono stati trovati, stamattina all'alba, a Milano Al termine del vertice ci sarà una conferenza stampa congiunta del premier italiano Matteo Renzi, della cancelliera tedesca Angela Merkel e del presidente francese Francois Hollande, insieme con Josè Manuel Barroso, Herman Van Rompuy e Martin Schulz. Renzi a Milano con Jobs act per giocare partita in Ue (di Serenella Mattera) 'Abbiamo fatto, stiamo facendo, continueremo a fare la nostra parte. L'Europa deve fare la propria. E' il cuore del messaggio che Matteo Renzi porterà oggi pomeriggio a Milano ai partner europei. Determinato ad arrivare al tavolo della conferenza sul lavoro, organizzata da presidente di turno dell'Ue, avendo già in tasca il voto di fiducia del Senato sul Jobs act. A una settimana dallo scontro sullo sforamento del 3% della Francia, proprio a Milano si incontreranno Francois Hollande e Angela Merkel. Nella 'contesa' tra Francia e Germania il premier italiano ha preso con nettezza le parti del governo guidato da Manuel Valls, con cui ha costruito una solida alleanza 'socialista' per la crescita e contro il rigore in Ue. l L'incontro e la conferenza stampa congiunta saranno l'occasione per il presidente del Consiglio per rinnovare il canale di dialogo con la Merkel, tenuto sempre aperto dalla salita al governo, e cercare i margini politici per un'operazione che conquisti spazio alla linea italo-francese. E' quello il fronte, spiegano fonti italiane, su cui il premier vuole agire in prima battuta, lasciando ai tecnici e agli euroburocrati la definizione dei dettagli, ma senza consentire che dettino le regole della difficilissima partita, com'è avvenuto in passato. "Domani vediamo di individuare un ulteriore passo in avanti da fare come Unione europea" su crescita e lavoro, ha detto Renzi alla vigilia dell'appuntamento. La conferenza, che non si concluderà però con un documento formale, è in realtà tutta centrata sul lavoro, con un focus sulla 'garanzia giovani', su cui si soffermeranno i ministri. Ma il leader italiano lo dice chiaro e tondo che non si può discutere a comparti stagni, rinviando al Consiglio europeo del 22 e 23 ottobre il tema della crescita. Perché "non c'è crescita senza occupazione, non c'è occupazione se non torna la crescita".