ITALIA PER LE IMPRESE FA TAPPA A UDINE
31/10/2014
Le imprese italiane che esportano sono 211.000, ma abbiamo calcolato insieme all'Uniocamere che ce ne sarebbero altre 80.000 dotate di un potenziale ancora espresso. Lo ha detto oggi a Udine il direttore generale dell'ICE, Roberto Luongo, in occasione della tappa nel capoluogo friulano del roadshow "Italia per le imprese, con le Pmi verso i mercati esteri", organizzato con Simest, Ita e Sace, Ministeri degli esteri e dello Sviluppo economico. "Ice è qui con gli altri membri della cabina di regia - ha aggiunto Luongo - proprio per aiutare le imprese del territorio a radicarsi nei mercati internazionali, facendole crescere e stabilizzare". All'incontro hanno partecipato la presidente della Regione Fvg Debora Serracchiani, il viceministro alla Sviluppo economico Carlo Calenda e numerosi stakeholder. "C'è una forte volontà del governo di assistere le imprese nell'internazionalizzazione - ha dichiarato Calenda - con un programma straordinario, il più grande mai fatto in Italia, che prevede un investimento di 150 milioni di euro nel 2015. Tra gli strumenti anche un voucher per sostenere le imprese, soprattutto piccole e medie, affinché possano avvalersi di un 'temporary export manager', figura professionale che altrimenti comporterebbe dei costi troppo elevati". Parlando delle nuove frontiere dell'export italiano, Calenda ha parlato dei Paesi della Nuova Europa, "che hanno potenzialità enormi. Ieri ho incontrato il presidente della Polonia, un Paese che da solo vale per noi 10 miliardi di export, quanto la Russia. Dunque nella Nuova Europa ci sono molte opportunità vicine da cogliere. Il prossimo anno - ha poi annunciato - lavoreremo molto con gli Usa, perché hanno dati di crescita enormi, e perché sul versante del made in Italy contano per noi 30 miliardi di export, tre volte la Russia. Il viceministro ha infine sottolineato che "oltre alle grandi riforme a cui il governo sta lavorando, una strategia per rispondere alla crisi è mettere l'impresa italiana in contatto con i grandi flussi della domanda internazionale: da qui al 2030 - ha concluso Calenda - avremo a disposizione circa 800 milioni di consumatori in più, e dobbiamo intercettarli".