IL NUOVO LAVORO DI SEVERGNINI
17/02/2015
Una giovane attrice in cerca di risposte e futuro, un signore in vena di ascoltare e dar consigli, e un aeroporto chiuso. "La vita è un viaggio" parte dall'aeroporto di Lisbona, ma il cammino dello spettacolo teatrale di Beppe Severgnini, autore e per la prima volta attore, va oltre la classica idea del racconto di viaggio. In un aeroporto si prendono voli e decisioni, e l'attore Severgnini stuzzica la compagna d'avventura, giovane cervello italiano in fuga per aprire un improbabile bar sulla spiaggia in Brasile. Partirà o no? Alla fine il dubbio rimane, perché con una citazione da "Lost in translation", Marta Isabella Rizi, la brava attrice che recita un po' se stessa, ascolta parole sottovoce che il pubblico non può sentire. Forse non parte più, e resiste in Italia, in Europa. Resilienza è una delle parole chiave scelte da Severgnini, che ha scritto la sceneggiatura rileggendo gli ultimi libri usciti per Rizzoli, "Italiani di domani" e "La vita è un viaggio". In scena finisce il confronto tra gli "italians" e il resto del mondo, la crisi e la contemporaneità, le ansie dei giovani e le apparenti sicurezze dei meno giovani, in un dialogo tra generazioni necessario, obbligato e al tempo stesso vantaggioso, secondo Severgnini. Lo spettacolo fa pensare e sorridere: ieri sera Il Rossetti di Trieste era esaurito, con applausi a scena aperta. Dopo la tappa triestina, lo spettacolo pensato dalla firma del Corriere della Sera, prodotto da Mismaonda, diretto da Francesco Brandi e con la voce musicale narrante di Elisabetta Spada, sarà a Rieti, Napoli, Sondrio, Milano e in Sardegna.