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GOLETTA VERDE BOCCIA LA CEMENTIFICAZIONE SUL LITORALE FVG
GOLETTA VERDE BOCCIA LA CEMENTIFICAZIONE SUL LITORALE FVG
13/08/2014
Su 111 chilometri di costa del Friuli Venezia Giulia, il 55,4%, pari a 61,5 chilometri, è stato modificato da interventi edilizi negli ultimi due decenni, cancellando due chilometri di costa. Lo denuncia Legambiente nel dossier dal titolo "La costa del Friuli Venezia Giulia, da Muggia a Lignano Sabbiadoro: l'aggressione del cemento e i cambiamenti del paesaggio", presentata oggi durante la tappa finale di Goletta Verde, a Monfalcone. Legambiente lancia la proposta di bloccare le espansioni degli strumenti edilizi vigenti e fissare un vincolo di inedificabilità assoluta per tutte le aree costiere ancora libere dall'edificato di almeno un chilometro dal mare. Lo studio ha analizzato la costa regionale in un arco di tempo che va dal 1988 al 2011. Grazie alla sovrapposizioni delle foto satellitari è stato possibile fare un raffronto con l'occupazione della costa all'epoca e come si è evoluta nei 23 anni presi in esame. Sono gli anni in cui erano in vigore i vincoli della legge "Galasso". Malgrado questi vincoli paesaggistici - sostiene Legambiente - sono stati cancellati 2.000 metri di paesaggi costieri, ossia più del 3% dell'intera urbanizzazione avvenuta fino al 1988. Più precisamente sono 34 i chilometri occupati da opere infrastrutturali (il porto di Trieste ne occupa 23); Sei, invece, i chilometri di paesaggi urbani che si possono considerare ad alta densità; 21,5 i chilometri di costa occupati da insediamenti (9,2 paesaggi agricoli e 40,3 con caratteri naturali). La costa friulana continua ad essere a rischio di cementificazione, in particolare a Lignano e Grado dove sono stati presentati progetti turistici per centinaia di migliaia di metri cubi. Non compare nell'analisi il progetto di "Portopiccolo Sistiana", recentemente inaugurato, nell'ex cava di 15 ettari. Da un punto di vista delle opere infrastrutturali, si evidenzia la realizzazione di alcuni nuovi moli a Trieste dove resta ancora aperta la questione del recupero dell'area del porto franco. "I paesaggi costieri - ha detto Mattia Lolli, portavoce di Goletta Verde - sono uno straordinario patrimonio e costituiscono una parte rilevante dell'identità italiana oltre che una potenzialità unica di valorizzazione turistica ed economica. I cambiamenti avvenuti in Friuli Venezia Giulia, come in altre regioni italiane, negli ultimi decenni sono purtroppo molto rilevanti e in larga parte poco conosciuti. Anni in cui sia le Regioni che il Ministero dei Beni Culturali hanno sostanzialmente chiuso gli occhi di fronte a quanto stava succedendo sulle nostre coste. Oggi cambiare non solo è possibile ma anche urgente".