FVG RALLENTA LA CORSA AL MANIFATTURIERO
19/02/2015
Nell'ultimo trimestre del 2014 in Friuli Venezia Giulia rallenta la crescita dell'industria manifatturiera, bene il vitivinicolo, scende ancora il commercio al dettaglio. Il quadro emerge dalla decima indagine congiunturale di Unioncamere regionale, presentata oggi a Trieste. L'indagine è stata illustrata dal presidente, Giovanni Pavan, assieme ai colleghi delle Camere provinciali Antonio Paoletti (Trieste), Gianluca Madriz (Gorizia) e Giovanni Da Pozzo (Udine) e a Nicola Ianuale, presidente di Questlab Srl, società incaricata di elaborare l'indagine effettuata su un campione di circa 1.500 imprese regionali, e riguardante il trimestre e le aspettative per l'inizio 2015. Dopo tre trimestri positivi, la produzione è stabile rispetto al quarto trimestre 2013, non un indicatore negativo ma un "campanello d'allarme" che dipende da due fattori: la brusca frenata degli ordini interni, che riflettono un'economia italiana ancora al palo; il deterioramento del quadro politico internazionale che si riflette necessariamente sull'economia e sugli atteggiamenti degli imprenditori anche in una visione di breve-medio periodo. Restano comunque positivi gli altri indicatori del manifatturiero regionale: per il quarto trimestre consecutivo cresce il fatturato (+1,0%), soprattutto quello estero (+1,35%), e gli ordini esteri (+1,23%), ma soprattutto si confermano i segnali di una ripresa dell'occupazione già registrata nei tre trimestri precedenti. Il vitivinicolo conferma indicatori positivi, e si conferma la congiuntura negativa per il commercio al dettaglio, l'edilizia - anche se con un ritorno in area positiva delle commesse - e le vendite dei servizi all'ospitalità, in leggero calo. Per la logistica si confermano i dati positivi delle altre rilevazioni del 2014, sia per fatturato, sia per l'occupazione. Le previsioni degli imprenditori del Friuli Venezia Giulia sono improntate all'incertezza e dipendono da due fattori: il forte ridimensionamento della crescita dell'economia mondiale per il 2015, e le attese per possibili ricadute degli interventi della Bce. In particolare si tratta di vedere come sarà gestita e risolta la crisi ucraina.