FVG, PERSE 246 AZIENDE

In Friuli Venezia Giulia nel Commercio al dettaglio si sono perse nei primi sei mesi del 2014 246 aziende (216 nel settore No food), per effetto delle 160 aperture e delle 406 chiusure (360 nel comparto No food), con una media giornaliera di due chiusure e una nuova apertura, contro l'1,9 di un anno fa. Il dato emerge dall'Osservatorio di Confesercenti relativo alla prima metà dell'anno, diffuso oggi. In particolare, nel settore delle sigarette elettroniche, a fronte di nessuna iscrizione si sono registrate sette cancellazioni. Nel commercio al dettaglio di tessile, abbigliamento e calzature, il saldo negativo è di 40 unita (77 ditte cancellate). Nel commercio ambulante, il saldo negativo è di 28 unità (60 chiusure). Nel commercio elettronico, si sono perse 12 aziende (19 cancellate) e tra gli intermediari del commercio, sono state perse 27 ditte (168 chiusure). Nel settore turistico sono state 18 le imprese di alloggio e ricezione perse (23 cancellazioni) e nella ristorazione il saldo negativo è di 71 unità (150 chiusure). Il servizio bar infine vede -78 ditte, con 170 cancellazioni in sei mesi. "Il trend dei consumi nel 2014 - commenta il Presidente regionale Confesercenti Fvg, Giuseppe Giovarruscio - va verso il baratro e i cosiddetti 'segnali di ripresa' li vede solo chi non ha alcun problema ad arrivare a fine del mese, categoria molto privilegiata. Avevo già avuto modo di dire molte volte che il 2014 rappresenterà ancora un anno negativo per la ripresa, e continuerà almeno fino al 2015 se il Governo non si impegnerà in una seria revisione fiscale con conseguente riduzione delle tasse ai settori produttivi, tagli veri agli sprechi, avvio reale della riforma della burocrazie e della semplificazione delle procedure. Chiediamo al governo di estendere inoltre gli strumenti messi a disposizione da Garanzia Giovani per favorire l'autoimprenditorialità attraverso un'adeguata formazione, ma anche di prevedere - conclude - un regime fiscale ad hoc per le start up di impresa".