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FIOM NON POTRA' PARTECIPARE A INCONTRI A TOLMEZZO
FIOM NON POTRA' PARTECIPARE A INCONTRI A TOLMEZZO
29/01/2015
La Fiom "non potrà partecipare alle prossime elezioni dei delegati dei lavoratori in Automotive Lighting a Tolmezzo". Lo rende noto oggi il sindacato metelmeccanici della Cgil, affermando di averne avuta comunicazione da Fim e Uilm della provincia di Udine per mezzo della commissione elettorale dello stabilimento, che fa parte del gruppo Fiat. "I sindacati firmatari - prosegue la nota - hanno sostanzialmente motivato l'esclusione della Fiom riferendosi al fatto che il testo unico sulla rappresentanza sindacale, firmato l'anno scorso da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, non può regolare il voto all'interno di aziende e che a quel testo non possono fare riferimento in quanto, è il caso della Fiat, non aderenti a Confindustria". Nel messaggio inviato alla Fiom si sostiene quindi che la consultazione è riservata alle organizzazioni che hanno sottoscritto il contratto specifico Fiat del 29 dicembre 2010, che ricorreranno al meccanismo di consultazione definito dall'accordo tra Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf il 13 dicembre 2011, non sottoscritto dalla Fiom. "Questa esclusione non fa altro che indebolire i lavoratori e la loro rappresentanza - sostiene Gianpaolo Roccasalva della Fiom Cgil regionale - e dimostra ancora una volta la scarsa autonomia che queste organizzazioni sindacali hanno nei confronti della Fiat. E' la prova evidente che Fim e Uilm hanno una paura 'fottuta' di misurarsi con la Fiom in elezioni libere dove i lavoratori possono scegliersi i loro rappresentanti. In questi anni di esclusione l'azienda ha spadroneggiato in ogni dove, modificando turnistiche, applicando lo straordinario obbligatorio ed altro. I lavoratori avrebbero bisogno di una vera rappresentanza. Se tre anni fa i delegati della Fiom, riconosciuti dalla sentenza della Corte Costituzionale sono stati eletti in un camper parcheggiato fuori l'azienda, questa volta le elezioni le faremo lo stesso - conclude - e avranno luogo all'interno della fabbrica e se servirà, ricorreremo di nuovo alla Consulta".