EVRAZ, PROPOSTA INTERLOCUTORIA
24/10/2014
La valutazione sul piano industriale illustrato oggi dal gruppo Evraz per l'azienda di San Giorgio di Nogaro è ancora interlocutoria. Abbiamo fatto presente alla proprietà che dodici mesi di tempo per attuarlo, a fronte di 650 mila euro di investimenti e altri 520 mila per le manutenzioni propedeutiche al riavvio della produzione, ci sembra una durata troppo lunga. Lo ha detto il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, al termine dell'incontro con i rappresentanti di Evraz, società satellite del gruppo russo di Roman Abramovich che ha rilevato nel 2010 la Palini e Bertoli di San Giorgio produttrice di lamiere da treno laminate a caldo. La Regione ha seguito la crisi aziendale dello stabilimento conseguente al fermo macchine per dichiarate sfavorevoli condizioni di mercato dal luglio dello scorso anno. Il piano industriale, presentato oggi nei dettagli dal responsabile operativo della divisione internazionale del gruppo, Mikhail Zhuchkov, e dal procuratore dello stabilimento friulano, Elio Pantanali, non è stato comunque consegnato formalmente e verrà rimodulato. "Il gruppo crede nell'asset sangiorgino e non intende mettere in liquidazione il sito. Non prevediamo esuberi ma, anzi, probabili assunzioni", ha detto Zhuchkov. "L'azienda - ha reso noto Bolzonello - si è riservata di rivedere il piano industriale entro una decina di giorni e ci ha chiesto di riconvocare un nuovo tavolo tra circa due settimane. In quella occasione valuteremo se quanto richiesto dalla Regione, dalle organizzazione sindacali e dai lavoratori verrà recepito. In base a ciò si potrà procedere alla richiesta di proroga della cassa integrazione". I lavoratori - molti hanno voluto essere presenti davanti alla sede della Regione a Udine, dove si è tenuto l'incontro a cui hanno partecipato i referenti delle sigle sindacali e il direttore funzionale di Confindustria Udine, Maria Grimaldi - hanno chiesto l'anticipo della cassa integrazione - il cui costo per l'azienda sarebbe stimato nell'ordine di 100 mila euro al mese - e la garanzia di investimenti strategici oltre alla realizzazione della bonifica ambientale.