ESPERIENZE DI ACCOGLIENZA DIFFUSA
21/02/2015
Regione Fvg e Anci (Associazione nazionale Comuni d'Italia) FVG "si alleano" per sviluppare un rapporto con i sindaci dei Comuni della regione per diffondere l'esperienza della "accoglienza diffusa" per i richiedenti asilo che, soprattutto da Austria ed Est Europa, giungono "alla spicciolata" sul nostro territorio. Ne hanno parlato oggi a Udine la presidente Debora Serracchiani e l'assessore Gianni Torrenti con il presidente e il direttore dell'Anci, Mario Pezzetta e Alessandro Fabbro, che hanno condiviso l'esigenza di un "fronte comune" per affrontare questa crescente criticità. Incrementare l'accoglienza diffusa dei richiedenti asilo nei diversi comuni della regione, grazie alla collaborazione tra Amministrazione del Fvg e Municipi, consente di superare la possibilità che a un singolo Comune vengano imposti sul proprio territorio "numeri" maggiori rispetto alla tenuta sociale di un'area. Meglio, dunque, è stato valutato oggi, l'accoglimento e la presenza di piccoli gruppi in più comuni, superando il rischio di doversi trovare a gestire un "impatto" ben superiore. Il sistema dell'accoglienza diffusa disegnato in Friuli Venezia Giulia prevede, accanto quindi a piccole presenze di richiedenti asili in un numero piuttosto significativo di Comuni, la creazione anche di almeno un centro di smistamento di queste persone in ognuna delle quattro province, nei quali le forze dell'Ordine ed il sistema sanitario possano operare per gestire i necessari controlli di sicurezza e compiere le prime indispensabili valutazioni di carattere sanitario. In questo percorso di accompagnamento sul territorio, è stato inoltre indicato nell'odierna riunione di Udine, non certo trascurabile è poi l'avvio di progetti che permettano ai richiedenti asilo di lavorare gratuitamente a servizio della collettività locale, con l'effettuazione di piccole attività di manutenzione che - è stato ribadito - non vanno a togliere alcun tipo di lavoro ai residenti. Insomma, come ha chiarito Serracchiani a Pezzetta, con l'accoglienza diffusa si va verso una responsabilizzazione collettiva del nostro territorio ed il Comune diventa "protagonista" di positiva integrazione.