ECONOMIA: DAL NORDEST SEGNALI DI RIPRESA!

Il Nordest dà segni di ripresa e il Veneto, in particolare, sembra aver superato la fase più critica di questa crisi economica. Lo rileva la Cgia secondo la quale nel primo semestre 2014 l'export del Nordest ha registrato un +2,2% rispetto allo stesso periodo del 2013; in Veneto la dinamica dell'export ha toccato il +2,7% e in provincia di Bolzano addirittura il +2,9%. Nei primi 10 mesi, invece, la cassa integrazione totale ha subito una contrazione del 16%. Se si esclude il Friuli V.G., dove è aumentata dell'8,4%, e la provincia di Trento, che registra un incremento del 7%, nel Veneto è diminuita del 21,3% e a Bolzano addirittura del 37,8%. Nei primi 9 mesi del 2014 l'occupazione manifesta una crescita dello 0,7%, con una punta massima del 2,1% a Trento. Scende, seppur di poco, anche la disoccupazione: -0,3%. Il numero dei senza lavoro è pari a 236.000 unità. Se nel Friuli la percentuale di coloro che sono alla ricerca di un posto di lavoro è aumentata dello 0,9%, portando il livello medio regionale a toccare il 7,7%, a Trento è salita del 3,3%, mentre nel Veneto si è contratta dello 0,8%, stabilizzando il dato medio regionale al 7,4%. Dal Veneto, che costituisce oltre i 2/3 della popolazione residente nel Nordest, arrivano dei segnali importanti verso la tanto agognata ripresa economica. Così nei primi 6 mesi del 2014: +2,3% la produzione industriale, +2,5% gli ordinativi del mercato interno e +3,7% quelli del mercato estero. Rispetto al 2013, il Pil nel 2014 è destinato a salire del +0,2%, mentre in Friuli dovrebbe crescere dello 0,1%. Solo in Trentino A.A., invece, la ricchezza prodotta dovrebbe essere negativa (-0,1%), mentre quella prevista a livello medio nazionale sembra destinata a stabilizzarsi su un preoccupante -0,4%. "Se ripartono il Nordest e la Lombardia - osserva Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia -, riparte anche il resto del Paese. In passato è stato sempre così. Purtroppo, però, registriamo ancora degli squilibri molto evidenti. Se il manifatturiero dà degli incoraggianti segnali di ripresa, la situazione delle costruzioni, dei servizi e del commercio rimane ancora molto critica. Questi tre settori - prosegue - risentono del forte calo degli investimenti e dei consumi delle famiglie che sono sempre più ridotti al lumicino. Visto che anche nel Nordest la quasi totalità delle merci viaggia su gomma, l'auspicio è che il ritorno dei Tir lungo le nostre autostrade preluda ad una inversione di tendenza che coinvolga anche quei comparti che fino adesso sono rimasti al palo". I Tir tornano a "solcare" le nostre autostrade. Una sorpresa molto positiva arriva dalla lettura dei risultati relativi agli indicatori di traffico. Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, nei primi 9 mesi di quest'anno il traffico dei veicoli pesanti nelle principali tratte autostradali del Nordest è in deciso aumento. Se nella "Brescia-Padova" l'incremento è stato dell'1,7%, nell'autostrada del Brennero la variazione è stata del +2,4%, mentre sulle Autovie Venete il volume di traffico è salito del 3%. Si pensi che il dato medio di tutte le società autostradali presenti in Italia è stato pari ad uno striminzito +0,7%.