E' L'ANNO DELLA RIPRESA

Dopo sette anni di crisi e di difficoltà economiche, il 2015 dovrebbe essere l'anno della ripresa per il Nordest. A dirlo è la Cgia che, grazie ai dati messi a disposizione da Prometeia, ha analizzato le previsioni di crescita per l'anno appena iniziato dei principali indicatori economici del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e delle province autonome di Trento e di Bolzano. "Se la Lombardia e il Nordest tornano a crescere - rileva la Cgia -, anche il resto del Paese è destinato a risollevarsi. In passato è sempre stato così. Nonostante i timidi segnali di ripresa avvertiti nell'ultima parte dello scorso anno, anche nel 2015 la crescita - aggiunge - sarà a macchia di leopardo. Se il manifatturiero sembra essersi lasciato il peggio alle spalle, la situazione delle costruzioni, dei servizi e del commercio rimarrà ancora molto difficile. Questi tre settori continueranno a risentire del forte calo dei consumi delle famiglie e degli investimenti che in questi ultimi anni sono scesi a dismisura. Anche nel 2015, purtroppo, questi ultimi non dovrebbero dare alcun segnale di risveglio, attestandosi sulla variazione registrata l'anno scorso". Questi i risultati emersi dall'analisi dei 5 indicatori presi in esame dalla Cgia. Per quanto concerne il Pil, la crescita dovrebbe attestarsi attorno al +0,8%: dopo gli 8,4 punti percentuali persi dall'inizio della crisi fino ad oggi, ci avviamo a invertire in maniera decisa la tendenza. Se in Veneto e in Friuli l'incremento dovrebbe essere del +0,7%, in Trentino Alto Adige l'aumento dovrebbe toccare il +0,9%. I consumi delle famiglie sono destinati a crescere del +0,9%. Se a Bolzano l'incremento pare destinato a toccare il +1,1%, nel Veneto l'aumento dovrebbe fermarsi al +0,9%, in Friuli al +0,8% e a Trento al +0,7%. Gli investimenti continuano a segnare il passo. Dopo aver perso oltre il 20% dall'inizio della crisi sino ad oggi, anche nel 2015 la variazione di crescita sarà nulla. Solo il Friuli segnerà un timidissimo +0,1%. Chi invece ha superato da tempo la fase più critica è l' export: dopo il +3,4% del 2014, nel 2015 l'aumento dovrebbe essere del +3,7%, con un livello record del 4% a Bolzano, seguito dal 3,9% del Veneto, dal 3,5% di Trento e dal +2,6% del Friuli. Il tasso di disoccupazione, infine, dovrebbe eguagliare il dato raggiunto nel 2014: 7,1%. Se a Bolzano il tasso rimarrà al 4,4%, a Trento si fermerà al 6,4%, mentre nel Veneto scenderà al 7,2%. Solo nel Friuli la disoccupazione è destinata a salire al 7,9%.