DECRETO DEL FARE, RISORSE ALLE INFRASTRUTTURE

Siamo riusciti a spendere bene i 30 milioni del 'Decreto del Fare' che hanno permesso di velocizzare la linea Venezia-Trieste e di togliere il più possibile i passaggi all'interno della città di Udine facendo transitare i treni, in particolare i merci, su una linea laterale. Oggi vediamo la fine della prima fase dei lavori e trasferiamo il 60% dei treni, e di questi il 90% sono treni merci, sulla nuova linea. Lo ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, che ha oggi effettuato un sopralluogo sul nuovo collegamento tra le stazioni di Pm Vat e Udine Centrale assieme all'assessore regionale alle Infrastrutture, Mariagrazia Santoro. "I lavori rappresentano, una volta completati tutti gli interventi sul nodo di Udine - ha aggiunto Serracchiani - un concreto potenziamento del Corridoio Adriatico-Baltico". L'intervento rappresenta la prima fase del riassetto funzionale del nodo ferroviario di Udine e si chiuderà a giugno, con un mese di anticipo rispetto al previsto, impiegando i 10 milioni stanziati per l'opera dal Decreto del Fare. Altri 20 milioni erano stati destinati dal decreto per la velocizzazione della linea Venezia-Trieste. Serracchiani e Santoro hanno percorso la nuova linea ferroviaria, che affianca in trincea il binario della circonvallazione già preesistente. La soluzione ha permesso l'abbattimento degli impatti acustico e delle vibrazioni causate dai treni merci. Il completamento del raddoppio permette di togliere dal tratto urbano 30 treni merci dalla direttrice Mestre-Tarvisio. Gli interventi sulla nuova linea hanno interessato tutti i sottosistemi infrastruttura, energia, comando controllo e segnalamento delle stazioni. Sono stati posati tremila metri di nuovi binari, 11 deviatoi, quattromila metri di linea elettrica di alimentazione dei treni, nuovi segnali e sistemi di controllo. È previsto un sistema che riporta automaticamente i treni al limite di velocità in caso di superamento del limite stesso. Il completamento di questa prima fase è propedeutico ai successivi interventi sul nodo di Udine, dal costo di 60 milioni di euro. L'assetto definitivo comporterà anche la trasformazione di Udine in una stazione con binari specializzati per direttrice e un collegamento diretto Venezia-Trieste.