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CRESCITA AGROINDUSTRIALE NEL NORD ITALIA FRENATA RISPETTO AL 2013
CRESCITA AGROINDUSTRIALE NEL NORD ITALIA FRENATA RISPETTO AL 2013
24/10/2014
Il primo semestre 2014 delle imprese agroindustriali del Nord Italia è caratterizzato da una "crescita frenata" rispetto al 2013, a causa di alcune difficoltà trasversali all'intero comparto. Nonostante ciò, gli imprenditori consegnano attese positive per la fine anno: quasi il 30% prevede un aumento del fatturato, per il 25% ci sarà un incremento degli ordini dal mercato domestico e oltre il 23% ritiene cresceranno anche quelli dall'estero. Il panorama emerge dal "Monitor sulle imprese agroindustriali del Nord Italia" elaborato da FriulAdria Crédit Agricole e Community Media Research (Cmr), in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia ed Ersa (Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale) e Regione Veneto. L'indagine è stata svolta su un campione di 1.128 imprese appartenenti ai comparti della lavorazione delle carni; lavorazione del pesce; frutta-ortaggi; bevande; lattiero-caseario; prodotti da forno con sede in Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna. Gli imprenditori agroindustriali del Nord sono ottimisti sul fatturato per la seconda parte dell'anno: il saldo d'opinione - la differenza tra chi ha dichiarato un incremento e chi ha espresso una diminuzione - si attesta infatti a +16,0. Le imprese di piccole dimensioni (meno di 9 addetti) hanno aspettative positive (+6,1), le grandi (oltre i 50) prevedono crescita (+35,1). I settori più promettenti sono quelli della lavorazione di frutta e ortaggi (+23,9) e degli altri prodotti alimentari (+18,6). Tra le regioni le più fiduciose primeggiano Veneto (+19,8) ed Emilia Romagna (+20,3), l'unica negativa è il Friuli Venezia Giulia (-4,6). L'occupazione è prevista stabile dall'84,4% degli interpellati. Il trend appare positivo anche per gli ordinativi, sia dall'estero (+15,0), che dal mercato domestico (+15,7, al +32,9 per le imprese di grandi dimensioni). Il picco in Veneto (il cui saldo si attesta a +22,4), mentre in Fvg un saldo del -2,4. L'indicatore di fiducia IF, costruito sulle previsioni circa il fatturato, i livelli occupazionali, l'acquisizione di nuovi ordini, gli ordinativi dall'estero, gli investimenti, mette in luce come il 29,4% delle imprese agroindustriali del Nord mostri un orientamento "ottimista", il 60,2% di "stabilità" e il 10,4% di "pessimismo" (saldo: +19,0). Nella prima metà 2014 il saldo sul fatturato è pari a -1,2 (era a +6,6 per il consuntivo 2013), con un 25,6% di aziende che segnala una dinamica di crescita e un 47,6% di stabilità, contro un 26,8% in diminuzione. L'indicatore di performance IPER che considera gli andamenti del fatturato, dell'occupazione, delle vendite in Italia e di quelle all'estero risulta positivo per il 22,4% delle imprese, stazionario per il 56,7%, negativo per il 20,9%, con un saldo complessivo di +1,5.