Corsi di meditazione mindfulness per aiutare il personale della scuola a gestire al meglio le difficoltà e lo stress quotidiano, in modo da offrire agli studenti un ambiente sereno ed equilibrato. Li offre l'Istituto comprensivo di Tavagnacco (Udine) a docenti, collaboratori scolastici e assistenti amministrativi. Si tratta di una tecnica di origine buddista introdotta nella ricerca scientifica e nella pratica clinica negli anni Ottanta, in diversi ambiti quali stress, dipendenze, depressione, disordini alimentari. Durante ogni sessione - l'iniziativa pilota prevede due corsi rispettivamente di otto lezioni - si lavora su attenzione, concentrazione e presenza mentale e si chiude con un breve dibattito. L'istituto, che conta circa 150 insegnanti e quasi 1.500 allievi, sta sperimentando questa disciplina in collaborazione con il team di neuropsichiatria dell'Università di Udine. "L'idea - spiega Gloria Aita, dirigente dell'Istituto - nasce da un contesto educativo come quello attuale, sottoposto a una forte pressione e a mutamenti continui. Ne derivano ansia e stress, che possono raggiungere anche punte patologiche di burnout, la cui gestione è diventata oggi prioritaria per il benessere del personale e, di conseguenza, degli allievi e dei loro genitori". Per Franco Fabbro, docente di neuropsichiatria infantile all'ateneo udinese che da anni si occupa di meditazione "Bambini e adolescenti sono il nostro futuro. Siamo consapevoli dell'importanza del ruolo di coloro che sono chiamati a formare le nuove generazioni. Per questo vogliamo supportare gli insegnanti nella loro attività, tramite un corso di meditazione".