CLAUT, ESERCITAZIONE DEL SOCCORSO ALPINO
11/08/2014
Ieri i Gruppi forre del Veneto e del Friuli Venezia Giulia hanno preso parte a un'esercitazione congiunta lungo il Rio Ciolesan e con l'occasione hanno potuto provare la nuova barella realizzata dalla Kong seguendo i suggerimenti della Scuola nazionale forre del Cnsas e appena arrivata al Soccorso alpino e speleologico friulano, unica per ora nell'area del nord-est. Se prima gli interventi in aiuto degli appassionati di torrentismo, dagli anni '90 ad oggi, sono stati portati a termine con una serie di prototipi realizzati su indicazioni del Cnsas, non però fabbricati ancora a livello industriale, con questo innovativo strumento il trasporto degli infortunati migliorerà, grazie al peso minore dello scafo impermeabile, alla facilità nel trasporto, alla possibilità di verricellarlo. Ieri quindi, dopo aver imbarellato uno dei tecnici, una ventina di soccorritori ha ridisceso con la barella i 265 metri di dislivello della gola, partendo alle 10 e terminando alle 14 e mettendo in pratica tutte le manovre per l'avanzamento delle squadre, sia lungo stretti passaggi meandriformi, che calandosi sulle cascate in più ampi ambienti. L'addestramento interregionale è sempre più frequente e serve a uniformare le tecniche operative, in quanto spesso Veneto e Friuli Venezia Giulia sono chiamati a intervenire assieme per emergenze nelle numerose forre di confine, come Val Zemola e Ciolesan appunto o in quelle di Longarone, Belluno, Ospitale e Basso Cadore. L'appuntamento è stato inoltre per alcuni dei partecipanti una tappa dell'iter formativo che porta alla qualifica per operare in forra. Indispensabile innanzitutto essere soccorritore alpino o speleo. Successivamente, superata una griglia di ammissione, si diventa operatore in forra. Con ulteriore esame, operatore di soccorso in forra e poi tecnico di soccorso in forra (un caposquadra, ad esempio, deve superare 4 esami). Ogni tre anni ogni soccorritore dovrà inoltre sostenere un esame di mantenimento della qualifica.