CISL SULLO SCIOPERO

Il Paese ha bisogno di fabbriche aperte, non occupate e la Cisl non si sente affatto isolata: lo ha detto Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, a margine di un convegno a Monfalcone, commentando lo sciopero generale di domani di Cgil e Uil. Un sindacato che ha quattro milioni di iscritti - ha aggiunto Furlan - non può sentirsi isolato". Per Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, "non è Bruxelles che dobbiamo temere" perche' gli esami "ce li dobbiamo dare noi a cominciare da come fare a far ripartire il Paese". A margine di un incontro a Monfalcone, Furlan ha commentato la richiesta di ulteriori riforme avanzata ieri dal presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, per ribadire che "la recessione ha investito tutta l'Europa, ma l'Italia nell'uscita dalla crisi dimostra una lentezza maggiore nonostante abbia grandi capacita' produttive e abbia dimostrato di essere davvero una grande potenza industriale che da' lavoro nel mondo. A Bruxelles bisogna invece chiedere un'altra cosa - ha aggiunto Furlan - e cioè che questo patto di stabilità e di fiscal compact, ormai rottamati dalla recessione, vengano cambiati. Dall'Europa non servono diktat - ha spiegato - ma risorse per lo sviluppo e per il rilancio della crescita". Infatti, per Furlan "tutti gli investimenti in ricerca e sviluppo non sono soldi sprecati, ma servono per far crescere il Paese e quindi - ha concluso - devono essere tolti dal patto di stabilità".