CGIL SU REDDITO DI BASE

Per il segretario della Cgil regionale, Franco Belci, il reddito di base "deve essere legato anche al mercato del lavoro. Se l'idea della Giunta è quella di puntare su uno strumento di pura assistenza, rischiamo di avere risposte molto parziali". Lo ha affermato oggi, aprendo il direttivo regionale a Udine, dedicato al reddito di base e al disegno di legge Rilancimpresa presentato dalla Giunta. "I dati - ha spiegato Belci - ci dicono che i residenti in stato di povertà o a rischio di povertà raggiungono una platea potenziale di centomila persone. Essendo impensabile poter dare una risposta a tutti in chiave di mera assistenza al reddito, dobbiamo puntare su uno strumento in grado di aggredire la povertà favorendo l'occupazione giovanile e la rioccupazione di lavoratori non coperti dagli ammortizzatori. Ecco perché la proposta che stiamo elaborando assieme all'Ires, e che presenteremo ufficialmente il 20 febbraio alla presenza del segretario generale Susanna Camusso - ha aggiunto - è collegata alle politiche per il lavoro". Ricordando che le sollecitazioni della Cgil "hanno contribuito a sbloccare un dibattito che era sostanzialmente fermo", Belci ha denunciato ritardi "anche su altre questioni aperte, come quella inerente alla legalità degli appalti: L'incontro che si terrà domani su questo tema arriva a tre mesi dalla prima richiesta che abbiamo presentato all'assessore". Su Rilancimpresa, per Belci "l'impostazione generale è positiva, ma da parte nostra esprimiamo una netta contrarietà alle ipotesi di emendamento sulla riduzione Irap, che deve restare selettiva e non diventare generalizzata, e di condizionamento degli sgravi Irpef ai lavoratori alla sottoscrizione di accordi aziendali. Un'ipotesi quest'ultima che riteniamo impercorribile perché iniqua nei confronti dei lavoratori più deboli - ha concluso - e di dubbia applicabilità sotto il profilo del sostegno alle imprese".