CASH AND CARRY, PEDROTTI CONVOCA I TAVOLI

Il presidente della Provincia di Pordenone, Claudio Pedrotti, ha convocato oggi il tavolo, su richiesta di Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil e Conf Lavoratori, per fare il punto della situazione sull'annunciata chiusura dello store Cash and Carry. Presenti, insieme a proprietà e parti sociali, i funzionari del servizio Lavoro provinciale, l'ex dirigente ed oggi consulente Gianfranco Marino, e i funzionari della direzione Lavoro della Regione. "La vicenda Metro - ha commentato Pedrotti - rappresenta solo un'aggiunta a una situazione che, nel nostro territorio, è già drammatica. Per questo, per quanto di nostra competenza, ci siamo subito attivati attraverso gli uffici provinciali delle Politiche del lavoro dando un'accelerazione spinta perché tutti coloro che sono interessati al destino del punto vendita e dei suoi lavoratori fossero presenti a quest'incontro. La Provincia farà la sua parte, come avvenuto in situazioni analoghe in passato, sia gestendo gli esuberi sia cercando tutte le soluzioni utili a favorire il ricollocamento dei 48 dipendenti. Fra le nostre priorità vi è pure quella di riutilizzare i locali attualmente occupati da Metro". La proprietà ha confermato la cessazione dell'attività il prossimo 2 aprile per perdite del punto vendita non più sostenibili, e ha ribadito la piena disponibilità sia a ricollocare i lavoratori della Metro di Pordenone in altri negozi del gruppo - in Italia ma anche all'estero - sia a favorirne l'esodo con incentivi a partire da novemila euro lordi per gli under 40 a 14 mila per gli over 40 e 18 mila per gli over 50. Opportuna la procedura per la cassa integrazione straordinaria per cessazione, per un anno. La questione "Metro" sarà al centro di un nuovo incontro, in programma giovedì 5 febbraio nel Palazzo della Regione, a Trieste.