CAORLE. DUE ARRESTI PER DROGA

I Carabinieri della Stazione di Caorle, nell’ambito di servizi volti alla prevenzione e repressione dei reati inerenti gli stupefacenti avevano notato, nei pressi dell’abitazione di un residente del luogo, la sospetta presenza di persone note quali assuntori di stupefacenti. Hanno così deciso di intensificare l’attività di controllo e osservazione finchè, nella giornata di ieri, ritenendo vi fossero i presupposti, hanno deciso di intervenire. Erano le 16:30 quando i militari hanno deciso di fermare e sottoporre a controllo una persona vista uscire dall’abitazione tenuta sotto controllo. L’uomo, identificato in Fregonese Mauro classe ’91, all’esito di perquisizione personale e successivamente domiciliare, veniva trovato in possesso di grammi 14 circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina suddivisa in 12 dosi, un bilancino di precisione nonché della somma contante di euro 610,00 ritenuta provento di illecita attività di spaccio. Contestualmente e in maniera quanto più rapida possibile, i Carabinieri decidevano di sottoporre a perquisizione anche l’abitazione da cui poco prima era stato visto uscire il Fregonese. Nell’immobile, abitato da Boeron Adriano, classe ’72, i militari dopo attenta perquisizione rinvenivano circa 17 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, già suddivisa in 16 dosi, nonché una confezione di latte in polvere, verosimilmente utilizzato per tagliare lo stupefacente. I due, entrambi pregiudicati, venivano così tratti in arresto per il reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, in concorso e, su disposizione della competente A.G. di Pordenone, posti in regime di detenzione domiciliare. Il peso complessivo della cocaina sequestrata, circa 31 grammi, oltre al fatto che lo stesso fosse già suddiviso in dosi, fanno ritenere che i due fossero al centro di una fiorente attività di spaccio, particolarmente attiva nel territorio di Caorle. Anche la presenza di latte in polvere presso l’abitazione del Boeron è del tutto compatibile con la collaudata prassi, da parte degli spacciatori, di tagliare lo stupefacente così da garantirsi guadagni ancor maggiori.