BOOM DEI LAVORATORI DOMESTICI IN FVG

In dieci anni i lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia (9 donne su 10) sono aumentati del 150%. Erano 6.318 nel 2004, sono diventati 15.863 nel 2013. Dopo il record (16.157) del 2012, l'anno scorso il trend ha avuto un'inversione (-1,8%), ma si è trattato di un calo esclusivamente maschile. L'elaborazione su dati Inps è stata effettuata dall'Ires Fvg, istituto che nel corso del 2013 ha formato 185 persone nell'assistenza familiare e che a settembre dedicherà sul suo sito (www.iresfvg.org) un "iReport" di approfondimento sul tema. Dal 2009, anno della regolarizzazione di colf e badanti, le posizioni aperte all'Inps in regione sono cresciute del 2,4%; gli uomini sono dimezzati (da 2.599 a 1.309) mentre si registra il +12,9% delle donne (da 12.892 a 14.554). In Fvg la domanda di assistenza domiciliare è risultata in crescita nell'ultimo decennio, con picchi nel 2007, quando si è superata quota 10 mila, e nel 2009, quando l'emersione ha fatto contare oltre 15 mila addetti. Tra le province, Trieste ha segnato un calo nel 2009-2011, ma ha recuperato nel biennio successivo (da 2.623 del 2009 a 2.666 del 2013, +1,6%), mentre Gorizia ha fatto segnare un incremento più rilevante, da 1.148 del 2009 a 1.352 del 2013 (+17,8%). Aumentano anche gli iscritti di Udine: da 6.697 del 2009 a 7.403 del 2013 (+10,5%). Pordenone ha subito un decremento da 5.023 del 2009 a 4.442 del 2013 (-11,6%). L'incidenza delle donne sul lavoro domestico in regione è del 91,7% in tutte le province (+2,4% a Trieste, +3% a Gorizia, +0,7% a Udine nel 2012-13), tranne che a Pordenone (-1,8% nell'ultimo anno). Gli uomini diminuiscono per il -16% a Trieste, -14,1% a Gorizia, il -15,4% a Udine e il -31,9% a Pordenone. Le lavoratrici provengono in particolare dall'Europa orientale (dal 65,5% nel 2009 al 67,1% nel 2013), segue la nazionalità italiana (da 21,1% a 22,3%). Tra i maschi prevalgono le provenienze asiatiche (26,8% nel 2013), in calo dal 2009 (32,5%). In forte crescita anche la presenza di italiani (dal 7,2% al 16,6%). E' aumentata l'incidenza dei lavoratori domestici provenienti dai Paesi dell'Europa orientale (dal 15% al 23,3%), il secondo gruppo per consistenza. Il lavoro domestico tra i maschi riguarda maggiormente i giovani, con una concentrazione nella fascia di età compresa tra 25-44 anni. Per le donne il profilo è più adulto, con una concentrazione compresa tra le classi 40-59 anni.