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AZZANO DECIMO: RAPINATA E FERITA, FERMATI I RESPONSABILI
AZZANO DECIMO: RAPINATA E FERITA, FERMATI I RESPONSABILI
15/12/2014
Non hanno potuto mettere loro le manette poiché era scaduta la fragranza di reato, secondo quanto stabilito dai giudici di Pordenone, la cui condotta è stata molto criticata sui social network nella giornata di ieri. La donna è una 37enne di Borgo Facca, alla periferia sud di Azzano Decimo, e da qualche tempo vive a udine per motivi legati alla sua sfera lavorativa. E' stata suo malgrado aggredita in un altro borgo, borgo Stazione a Udine. “Mi ricordo che stavo passeggiando dopo aver trascorso fuori la serata, mi hanno chiesto una sigaretta, e nel mentre mi hanno afferrato la borsa – ha raccontato nella denuncia shock presentata ai carabinieri portogruaresi che hanno condotto l'indagine completa – io mi sono opposta, ma me l'hanno strappata ugualmente, facendomi cadere a terra”. I banditi non si sono comportati affatto da gentiluomini, se è vero che la vittima azzanese si è fatta medicare al pronto soccorso dell'ospedale civile Santa Maria della Misericordia, venendo poi dimessa con una prognosi di 10 giorni, decisamente molti per una rapina. I carabinieri presumono che sia stata trascinata a terra per qualche metro tenendo la borsa, ma su questo aspetto il racconto fornito ai militari appariva comprensibilmente confuso. I carabinieri portogruaresi, di concerto con i loro colleghi udinesi, stanno comunque ricostruendo, e non è facile, il tragitto compiuto dai rapinatori, che molto probabilmente devono essersi nascosti presso un punto logistico decisivo per far trascorrere il tempo e impedire ai carabinieri il loro arresto. Non si spiega come mai abbiano impiegato tre ore per percorrere il tragitto che separa la città di Udine a Portogruaro. Un'altra ipotesi riguarda il fatto che, probabilmente, dopo aver occultato per bene quanto rubato alla donna, tra cui un costoso palmare, sotto i sedili, l'israeliano (un probabile disertore) e il romeno siano andati ala ricerca di un ricettatore in zona Pordenone. In piena notte. Non trovandolo avrebbero quindi ripiegato su Portogruaro, senza tuttavia immaginare che proprio i carabinieri stavano eseguendo dei controlli di prevenzione per contrastare i numerosi reati predatori di questo periodo. Altro mistero di questa rapina riguarda la macchina modello Mercedes S 320. Infatti la vettura presentava una targa irlandese. I carabinieri portogruaresi hanno eseguito approfonditi accertamenti, scoprendo che non risultava rubata. Ma che appartenesse a una società di leasing. E' un dettaglio comunque trascurabile la proprietà del veicolo, che resta sotto sequestro. I militari del Nucleo Radiomobile, diretto dal maresciallo Gianmarco Geminiani, sono tornati al deposito giudiziario di Gruaro nel quale la vettura è stata affidata, la notte tra sabato e ieri per compiere una nuova verifica dopo quella eseguita sabato mattina. Non è spuntato nulla di nuovo rispetto a quanto recuperato in precedenza. Intanto però resta ferma lì, e non è un dato da poco. I due giovani accusati di rapina al momento sono a piedi e senza un'abitazione. I militari li tengono d'occhio.