AUMENTANO LE ACCISE SULL'ALCOL
18/10/2014
Il quarto aumento, nell'arco di poco più di un anno, dell'aliquota dell'accisa sulle bevande alcoliche alimenta preoccupazione tra i distillatori friulani per le sorti della grappa. Lo afferma oggi l'Associazione Piccole e Medie Industrie del Friuli Venezia Giulia, ricordando che dal 1 gennaio 2015 scatterà l'aumento dell'imposta; quelli precedenti risalgono all'ottobre 2013, al gennaio e al marzo 2014. In quest'ultimo lasso di tempo l'accisa è salita da circa 800 a oltre 935 euro per ettanidro (100 litri di alcool a 100 gradi) pari a circa il 16,9%, a cui in sede nazionale corrisponde una diminuzione delle immissioni in consumo di quasi il 12,9%. Confapi sottolinea che da questo meccanismo deriva anche un minor gettito per l'erario oltre che per le imprese. Le entrate dello Stato da circa 511 milioni di euro del 2013 si attesteranno a consuntivo del 2014 a circa 500, una correlazione costante da anni, se si pensa che nel 2011 l'immissione al consumo si attestava a 692.491 ettanidri e il gettito a 554 milioni. Già oggi su una bottiglia da 70 cl, a 40 gradi e al prezzo di 15 euro, l'imposizione fiscale complessiva - accisa e Iva - pesa per circa il 35% del prezzo del prodotto. In questi mesi lo Stato si sta adoperando in sede comunitaria per l'indicazione geografica della grappa e di una quarantina di bevande spiritose tipiche. "Di questo passo - conclude Confapi Fvg - ci sarà la tutela, ma non più il prodotto da tutelare".