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ATAP. SICUREZZA SUI BUS, DOVEROSE PRECISAZIONI
ATAP. SICUREZZA SUI BUS, DOVEROSE PRECISAZIONI
02/10/2014
L'Atap si augura che episodi disdicevoli, come quello accaduto a un autista, vittima di un'aggressione verbale da parte di un giovane utente lo scorso 29 settembre, non siano utilizzati in maniera strumentale dal sindacato per cercare del facile clamore mediatico, nell'ambito di una vertenza attualmente in essere a più ampio raggio, ma siano, viceversa, oggetto di una riflessione comune cui l'azienda non si è mai sottratta. Anzi, a tutti i casi segnalati si è cercato di dare una risposta tempestiva, coinvolgendo le forze dell'ordine, fruendo del supporto di guardie giurate e mettendo a disposizione delle linee più problematiche i bus dotati di video sorveglianza. SICUREZZA. A tal proposito, si ribadisce la massima attenzione che l'azienda sta riponendo nel cercare di garantire la sicurezza dei suoi addetti e degli utenti. Il sistema più efficace è senza dubbio quello del controllo con le telecamere e il consiglio d'amministrazione ha già deliberato che tutti i nuovi bus, sia del servizio urbano che di quello extraurbano, dovranno essere dotati di video sorveglianza a bordo. Attualmente sono già dieci i bus extraurbani a esserne dotati e uno urbano, che a dispetto di quanto il sindacato afferma, è costantemente utilizzato proprio nelle tratte più a rischio. Inoltre, tutti i nuovi bus urbani già in servizio, che sono 12 e sono quelli utilizzati ormai in maniera prevalente, sono muniti del cosiddetto sportello alto (circa un metro e settanta), al fine di offrire una maggiore protezione al conducente. Al di là del piano acquisti già deliberato, l'azienda ha pure in animo di incrementare l'uso delle telecamere, dando così attuazione a una precisa politica societaria ormai consolidata, che esula dai recenti avvenimenti. COLLABORAZIONE. Sempre a tal proposito, si ricorda che la collaborazione con le forze dell'ordine e l'utilizzo delle nuove tecnologie ha già permesso di individuare rapidamente gli autori di alcuni gesti riprovevoli a bordo dei bus. E proprio di recente sono stati segnalati dei ragazzi che hanno manomesso le telecamere interne per cercare di non essere ripresi. Tutto questo, assieme alle altre iniziative già attuate, come i corsi di formazione per i dipendenti, le campagne di sensibilizzazione e il costante controllo del personale addetto alle verifiche, riteniamo sia la giusta strada da percorrere nel cammino, non ancora terminato, per garantire la massima sicurezza dei nostri dipendenti e dei nostri utenti. SCIOPERO. Da parte di alcuni rappresentanti sindacali, tuttavia, si continua però a ravvisare esclusivamente la volontà di contrastare a priori le scelte aziendali, a volte adducendo argomenti smentiti dalla realtà. Relativamente all'ultimo sciopero indetto mercoledì scorso, ad esempio, non risulta affatto che l'azienda non abbia offerto un'adeguata informazione, in quanto un suo primario interesse è proprio quello di tutelare gli utenti da possibili disagi. Non per niente, tutta l'informativa è cominciata con l'anticipo previsto dalle normativa di settore ed ha avuto ampia visibilità sui mezzi di comunicazione aziendali e non. Non ci risulta, allo stesso tempo, che mercoledì scorso non si siano svolte le corse bis, e che a non aderire allo sciopero siano stati solo dipendenti assunti con contratti a termine. Anzi, esattamente il contrario: nessuno degli autisti che non hanno aderito è assunto a tempo determinato. INTERVENTO. Sul tema sicurezza dei bus è intervenuto anche l'assessore provinciale ai Trasporti, Antonio Consorti: "Per quanto ci riguarda - ha affermato - assieme all'Atap, stiamo prestando la massima attenzione affinché simili episodi siano totalmente debellati. Nel concreto stiamo utilizzando mezzi di indubbia efficacia deterrente, quali sistemi di controllo sempre più sofisticati, ma ricordiamoci che il problema della maleducazione di alcuni ragazzi non riguarda solo l'ambito dei trasporti, ma rientra in una piaga più diffusa, che tocca anche il mondo della scuola, e che tutti noi dovremo sentirci responsabilizzati nel cercare di risolvere".