ATAP, CONVEGNO CON CLAUDIO FAVA

Coinvolti emotivamente lo erano già stati. Al punto da realizzare, grazie all'iniziativa della professoressa Fiorenza Poletto, un booktrailer che ha pure ricevuto il riconoscimento dell'Unesco nell'ambito del concorso "I giovani per la pace". Ma oggi gli studenti della quarta e della quinta "A" (Servizi commerciali) dell'istituto Marchesini di Sacile hanno potuto sentire direttamente dalla voce dell'autore il perché ha scelto, dopo quasi 40 anni, di riportare alla luce la tragica storia della squadra di rugby, "La Plata", sterminata (ad eccezione dell'unico sopravvissuto, il capitano Raul) dal regime militare dell'Argentina alla fine degli anni Settanta. Claudio Fava è arrivato a Pordenone e ha illustrato ai giovani presenti il significato del suo testo in una gremitissima sala conferenze dell'Atap: la società di trasporto pubblico ha sposato l'iniziativa di far conoscere ai ragazzi l'autore dell'opera che li aveva ispirati, invitando il parlamentare e scrittore catanese proprio nella struttura cardine della propria attività. E Fava, da sempre impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, non ha deluso le attese. Invitando i ragazzi a difendere i propri ideali con orgoglio e dignità. E collegando le vicende, realmente accadute del suo libro ("Mar del Plata", Add editore), con i più vicini, e altrettanto realisticamente tragici, eventi del nostro Paese: "Quei ragazzi argentini sono un po' come i giovani della scorta del giudice Borsellino che rinunciano alle ferie per senso del dovere, pagando questa scelta con la vita. Sono come Peppino Impastato, giovane giornalista che proprio mentre in Argentina il regime annientava la squadra del "La Plata", perdeva la vita ucciso dalla mafia per difendere i suoi valori e la sua battaglia di libertà. Sono esempi che non devono mai lasciarci. E che ci devono spingere a credere fermamente in una società migliore, ancor più se assistiti dal vigore della giovinezza". Una giovinezza che Elio De Anna ha dedicato per gran parte a una passione: il rugby. Uno sport che l'ha visto assoluto protagonista di vittorie in ambito nazionale e internazionale, tanto da essere stato l'unico italiano a essere convocato nell'ormai leggendaria sfida del Parco di Principi, tra la selezione del Resto del mondo e la Francia, per celebrare il centenario dei transalpini. De Anna, consigliere regionale Fvg, ha parlato della sua esperienza nella palla ovale (di recente anche racchiusa nel libro "Meta", di Nicoletta e Luigino Vador), dei suoi successi, dei valori di questo sport per certi versi unico, "perché impone la massima coesione tra i suoi protagonisti", ma ha pure consigliato ai ragazzi di rivendicare il loro diritto di "non essere campioni, in quanto lo sport deve essere prima di tutto una scuola di vita". Un mondo, quello della scuola, che l'Atap ha confermato di tenere in massima considerazione. Il presidente Mauro Vagaggini, al riguardo, si è detto orgoglioso di aver potuto contribuire a un'iniziativa così edificante per gli studenti coinvolti. "Tutto nasce dalla nostra collaborazione - ha fatto sapere Vagaggini - con la nazionale di rugby in carrozzina (e col suo team manager, Claudio Da Ponte) e dal fatto di aver voluto allestire appositamente un bus per servirla nei suoi spostamenti. Abbiamo accolto pertanto con entusiasmo l'idea di organizzare un incontro che parlasse di sport e che, soprattutto, servisse da momento di grande riflessione, in particolare per i più giovani".