APPALTI PILOTATI IN SANITA', 5 INDAGATI
04/10/2014
Due funzionari dell'Azienda ospedaliera "Santa Maria della Misericordia" di Udine e tre imprenditori sono indagati per presunte irregolarità in alcune gare d'appalto, del valore di oltre 400.000 euro, indette per l'allestimento del data center del nuovo ospedale e per la manutenzione di quello esistente. I Carabinieri del Nas di Udine hanno notificato ai cinque l'avviso di conclusione delle indagini - durate un anno - emesso dal Procuratore facente funzioni di Udine, Raffaele Tito. Secondo quanto emerso dagli accertamenti, condotti tra giugno 2013 e agosto scorso, i cinque si sarebbero accordati perché la complessiva fornitura e installazione del nuovo data center e la manutenzione di quello esistente, venissero "pilotate" e aggiudicate alle ditte coinvolte nell'indagine. Oltre al reato di turbativa d'asta in concorso, a uno degli indagati è stato contestato il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, per avere attestato falsamente il possesso dei requisiti necessari per partecipare alla gara e così aggiudicarsi l'appalto. Sono state eseguite diverse perquisizioni, anche con sequestri di materiale informatico; in uno dei computer sequestrati era presente, già mesi prima che fosse indetta, il capitolato d'appalto della gara poi vinta. Dell'inchiesta è stata informata anche la Procura della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia, per le contestazioni di natura contabile. Era stata la segnalazione di un concorrente, che paventava l'assenza di alcuni requisiti in capo alla ditta che poi vinse l'appalto, a mettere in moto le indagini dei carabinieri del Nas, chiuse ora con la notifica di cinque avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Nei guai sono finiti così due funzionari dell'Azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia: il direttore della Soc Tecnologia dell'informazione e della comunicazione Piero Pascolo, 54 anni, che è anche vicesindaco a Comeglians (Udine), e Alessandro Gigante (51), di Codroipo (Udine), responsabile della posizione organizzativa Comunication Tecnology della stessa Soc. I tre imprenditori sono il legale rappresentante della "Vem Sistemi spa" di Forlì, Maurizio Camurani (54), accusato anche di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico per avere attestato falsamente il possesso dei requisiti per partecipare alla gara, e Franco Qualizza (52) di Nimis (Udine), rappresentante commerciale della Vem. L'avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato anche al legale rappresentante di Schneider Electric Italia srl di Stezzano (Bergamo), Fabrizio Landini (49), di Livorno. Secondo gli inquirenti la ditta sarebbe stata l'unica in grado di gestire la manutenzione del vecchio Data center dell'ospedale e avrebbe pilotato indirettamente la gara.