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ALBERTO FASULO, LA FRIULADRIA SOSTIENE IL SUO ULTIMO FILM
ALBERTO FASULO, LA FRIULADRIA SOSTIENE IL SUO ULTIMO FILM
09/04/2015
Cosa significa essere genitori oggi? Le profonde trasformazioni sociali in atto come influiscono sulla genitorialità? Su queste problematiche si interroga il nuovo film del regista pordenonese Alberto Fasulo dal titolo “Genitori”, prodotto dalla Nefertiti Film di San Vito al Tagliamento, le cui riprese sono terminate alla fine di marzo. A fianco della nuova produzione cinematografica made in Friuli Venezia Giulia è scesa in campo Banca Popolare FriulAdria, al suo esordio nel sostegno a questo settore. Coerentemente con quanto fatto dalla capogruppo Cariparma Crédit Agricole nel recente passato con le pellicole di Alessandro Siani (Il principe abusivo e Anni felici) e da Carispezia con il film di Alessandro Genovesi interpretato da Claudio Bisio (Ma che bella sorpresa) FriulAdria ha deciso di investire sul cinema italiano e, in particolare, su una produzione locale che, per le tematiche affrontate, è molto affine alle strategie della banca. “Genitori” racconta, infatti, l’esperienza di un gruppo di auto-mutuo-aiuto formato da genitori di figli diversamente abili, che riscoprono nel dialogo la possibilità di affrontare e comprendere l’impegnativa Lo spunto è stato offerto al regista dal gruppo di dieci mamme e tre papà riuniti nell’Associazione “Vivere insieme” di San Vito al Tagliamento che da sedici anni, ogni due settimane, si ritrova (sedendosi in cerchio dentro una stanza) per condividere le rispettive esperienze di vita con un figlio disabile. Un giorno ogni quindici, appunto, questo gruppo avverte la necessità di confrontarsi apertamente su problematiche, difficoltà, gioie, proposte allo scopo di ricercare, anche con la collaborazione di un assistente sociale e di uno psicologo, modalità costruttive per affrontare le situazioni. Nell’arco degli ultimi tre anni il regista ha documentato l’attività del gruppo per raccontare senza pietismi il rapporto con la disabilità e, più in generale, riflettere sul ruolo del genitore-educatore. Nato nel 1976 a San Vito al Tagliamento Alberto Fasulo ha esordito alla regia nel 2008 con l’opera “Rumore bianco”. Ha al suo attivo diversi lungometraggi che hanno ricevuto significativi riconoscimenti internazionali. Nel 2013 il suo film “TIR”, prodotto da Nefertiti Film in collaborazione con Rai Cinema e distribuito da Tucker Film, ha ricevuto il Marc’Aurelio d’Oro come miglior film all’ottava edizione del Festival internazionale di “Il genitore è il primo anello della società perché è colui che getta per primo le basi civili di un individuo e trasmette al figlio i valori necessari per diventare un adulto indipendente. Con questo film si intende far riflettere le persone sullo status e sul ruolo di genitore”, spiega Alberto Fasulo. “L’iniziativa è coerente con l’impegno di lunga data di FriulAdria nel campo dell’arte cinematografica e della responsabilità sociale – spiega la presidente Chiara Mio – Da molti anni siamo partner delle Giornate del Cinema Muto, della rassegna FilmMakers al Chiostro, del concorso Videocinema e Scuola e di altre iniziative che hanno come comun denominatore la passione per il cinema. Inoltre, ci siamo spesso affiancati alle associazioni che operano nel campo della disabilità, sia in ambito assistenziale che sportivo. Crediamo anche che sia necessario ribadire l’importanza della famiglia e dell’essere genitori. È stato naturale in questo filone sostenere la realizzazione del film di Alberto Fasulo, al quale riconosciamo il talento e l’originalità necessarie per affermarsi nel settore della settima arte, come avvenuto con le sue precedenti opere”. Sinossi Una famiglia con un figlio disabile è una famiglia disabile? “Genitori” è un film documentario che si permette la libertà di entrare, immaginare e comprendere la realtà di famiglie che vivono l’esperienza con un figlio disabile. Giorno dopo giorno, essi affrontano la propria quotidianità e riscoprono nel dialogo la possibilità di sorreggerla e comprenderla. Il film è uno strumento di formazione per gli spettatori, soprattutto perché i temi che emergono nel film - indipendenza, sessualità, limite, senso di colpa, diritto al lavoro - sono argomenti che qualunque genitore, prima o poi, è costretto ad affrontare. Note del regista Nel 2010 ho accettato di incontrare il gruppo di genitori dell’associazione “Vivere Insieme”. Ricordo benissimo le mie emozioni una volta che sono uscito da quel incontro e ricordo ancora che mi sono detto: “Se tutti potessero stare seduti e ascoltare ciò che oggi ho ascoltato io, il mondo potrebbe essere migliore. Non posso sottrarmi dalla mia funzione di portare sul grande schermo un esempio di forza civile così importante”. Questi genitori insegnano a sorpassare la visione di compassione pietistica verso il mondo della disabilità essendo esempi di eroica tenacia. Un film verità che diventa una riflessione sul ruolo del genitore, dove ognuno si riconoscerà nell’amore, nella speranza, nei desideri, nella tenacia di questo gruppo di auto mutuo aiuto. DATI TECNICI Durata 80’ COLORE REGIA / FOTOGRAFIA Alberto Fasulo PRODUTTORE Nadia Trevisan MONTAGGIO Johannes Nakajima CAST: i genitori dell’Associazione Vivere Insieme di San Vito al Tagliamento PRODOTTO DA: Nefertiti film in co produzione con Rai cinema ALBERTO FASULO vince nel 2013 il Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film all’VIII edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma con il suo primo lungometraggio di finzione TIR, già vincitore del premio Solinas per la miglior sceneggiatura. A livello internazionale, il suo lavoro era già conosciuto anche grazie al suo primo film Rumore Bianco, che nel 2008 viene segnalato in numerosi festival tra i quali il Festival di Pusan-Corea del Sud. Dei suoi film è regista e sceneggiatore, firmandone anche la fotografia. Fra le altre sue opere da segnalare Break 2010 Finalista al JJA Jazz Award 2011-New York (USA) e Atto di Dolore in competizione internazionale “Vision du reel” - Nyon, CH. Ha tenuto diversi seminari, tra i quali si segnalano le docenze all’università IULM di Milano, all’ Aura Scuola di Cinema a Ostana, alla Biennale di Venezia e alla film Commission Valle d’Aosta.