ACCISE, BOLZONELLO ALL'ATTACCO

Sebbene la Regione non abbia potestà normativa in materia di accise, sollecitiamo un'azione di sensibilizzazione verso il Governo centrale affinché venga posto un freno ai costanti incrementi dell'accisa che sta compromettendo il futuro delle storiche distillerie friulane. Lo scrive l'associazione dei piccoli e medi imprenditori del Fvg, in una lettera all'assessore alle attività produttive e vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello. Nella missiva, Confapi si fa interprete delle preoccupazioni dei distillatori friulani, la cui attività produttiva è costantemente in calo a causa della lunga crisi economica ma anche dei continui aumenti delle imposte che accrescono il prezzo del prodotto sul mercato. "Nell'arco di poco più di un anno - scrive Confapi Fvg - sono stati decretati tre aumenti: uno nell'ottobre 2013 e i successivi nel gennaio e nel marzo 2014, e il primo gennaio 2015 ne entrerà in vigore un quarto. In questo breve lasso di tempo l'accisa è salita da circa 800 a oltre 935 euro per ettanidro (equivalente a 100 litri di alcool a 100 gradi), ossia di quasi il 16,9%, a cui in sede nazionale corrisponde una diminuzione delle vendite di quasi il 12,9%". All'aumento dell'imposta di fabbricazione - viene fatto notare - corrisponde anche un minor gettito per l'erario con danno per le entrate dello Stato, che da circa 511 milioni del 2013 si attesteranno a consuntivo del 2014 a circa 500 milioni. "Il caso della grappa non è diverso - conclude Confapi Fvg -. Se si proseguirà con questo trend, l'incidenza dell'imposta di fabbricazione sul prezzo di consumo già per una grappa di fascia media supererà il costo industriale, con la conseguenza di emarginare il distillato sul mercato, senza che le casse dello Stato ne traggano beneficio. Ma quel che è peggio e che un altro segmento dell'economia regionale e della stessa storia e cultura friulana andrà gradatamente a dissolversi, nonostante i tanti formali riconoscimenti ed elogi che alla grappa friulana vengono tributati".