1976-2015, IL FRIULI RICORDA
06/05/2015
È difficile non associare le drammatiche immagini che ci giungono in questi giorni dal Nepal a quanto avvenne trentanove anni fa in Friuli: mille morti, 100 mila sfollati, 18 mila case distrutte, oltre 75mila danneggiate, 45 comuni rasi al suolo dalla furia devastatrice, 40 gravemente danneggiati, altri 52 danneggiati. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, nel 39/o anniversario del terremoto del Friuli. Iacop interverrà stasera a Cornino di Forgaria, paese che fu decimato dal sisma, assieme al consigliere regionale Enio Agnola, alla celebrazione organizzata dall'Amministrazione comunale, dalla parrocchia e da associazioni e gruppi di volontariato. "Il terribile sisma del 1976 ha rafforzato le popolazioni del Friuli - continua Iacop - che dal giorno dopo si sono rimboccate le maniche e con grande dignità, fermezza e determinazione, lavorando duramente - con l'indispensabile sostegno di tutti coloro che si prodigarono nell'immediato e delle istituzioni negli anni successivi - hanno saputo riportare a nuova vita case, scuole, chiese, fabbriche, palazzi, interi paesi". Il presidente del Consiglio regionale ricorda infine che "di quell'esperienza sono figlie diverse iniziative, una delle quali proprio in Nepal, e oggi idealmente accomuna queste terre così duramente colpite dalla furia della natura: mi riferisco soprattutto all'associazione di volontariato onlus Friuli Mandi Nepal Namastè, che da quindici anni è impegnata in diversi progetti in ambito sanitario, di istruzione scolastica, a sostegno di orfani e bambini con problematiche legate al decennio di guerra civile, al reintegro di donne-bambine vittime dello sfruttamento sessuale, ma anche nella costruzione di edifici scolastici, di pozzi per la captazione dell'acqua". Per Iacop, "oltre a dare anche in questo frangente un aiuto materiale a quelle terre, il Friuli deve saper trasmettere a quelle popolazioni un messaggio di speranza, la stessa speranza alla quale hanno attinto trentanove anni fa le donne e gli uomini del Friuli per trovare la forza di andare avanti, per lasciarsi alle spalle un ricordo tragico e indelebile, per poter guardare a un futuro migliore".