110 I FARMACI BIOTECNOLOGICI IN ITALIA

I farmaci biotecnologici sono già 110, in molti casi rappresentano l'unica possibilità di trattamento per patologie rilevanti e diffuse come anemia, fibrosi cistica e alcune forme di tumore, e sono tra le principali risposte alle malattie rare, perlopiù di origine genetica. E se oggi circa la metà dei farmaci in sviluppo è biotech, nel 2025 si stima lo sarà il 75%. Il biotech è un comparto all'avanguardia, e la ricerca è sempre pronta ad affrontare nuove sfide per dare soluzioni innovative ed efficaci a domande di salute. È emerso nel corso di un convegno tenutosi oggi all'Università di Trieste, dove Eugenio Aringhieri, presidente del Gruppo Biotecnologie di Farmindustria, ha illustrato come l'industria farmaceutica affronta la sfida della terapia personalizzata. "Lo fa - ha detto - attraverso la costruzione di un modello di impresa diverso rispetto al passato. Oggi la terapia personalizzata, che risponde alle esigenze del singolo paziente, diventa l'obiettivo e la modalità per farlo è utilizzare tutti gli strumenti che la tecnologia oggi mette a disposizione: dalla genomica alla nanotecnologia". È impossibile però pensare che un'azienda possa avere tutte queste competenze "quindi il nuovo modello di ricerca - ha sottolineato Aringhieri - è un modello 'a rete', dove il saper fare diventa fondamentale e la costruzione di un network di eccellenza, che metta in fila tutti i compagni di viaggio con competenze diverse, è la modalità per raggiungere l'obiettivo. Quindi il futuro sarà di aziende che governeranno reti di eccellenza e che avranno il compito di massimizzare gli snodi di questa rete".