PORDENONE: SISTEMA SANITARIO NEL CAOS, CON POSITIVI CHE NON VENGONO REGISTRATI E TRACCIAMENTO INESISTENTE

Grave la disorganizzazione riscontrata nell'Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale da chi si è contagiato con il Covid-19. Tanti i dubbi anche sul certificato di guarigione

PORDENONE: SISTEMA SANITARIO NEL CAOS, CON POSITIVI CHE NON VENGONO REGISTRATI E TRACCIAMENTO INESISTENTE

Sistema sanitario sempre più nel caos, con persone in quarantena che non sanno come comportarsi e nessuno che sa dire loro quali siano le regole da seguire per essere svincolati dall’isolamento. 

Secondo gli ultimi decreti covid, chi ha già ricevuto la dose booster o ha completato il ciclo vaccinale da meno di 4 mesi, può terminare l’isolamento dopo 7 giorni, in seguito a tampone negativo, che sia molecolare o antigenico. In caso di sintomi, invece, l’isolamento dura 10 giorni, e il test deve essere effettuato dopo almeno 3 giorni senza sintomi. Tuttavia, dal territorio della destra tagliamento arrivano quotidianamente segnalazioni di persone che, avendo effettuato il tampone che ha avuto esito positivo privatamente, non sanno come ottenere il certificato di guarigione, considerando che non sono mai state contattate dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria, e nessuno sembra saper dare loro una risposta. Infatti, quando si tenta di contattare il proprio medico di base o una farmacia, si riceve versioni diverse: c’è chi dice che per essere svincolato automaticamente dall’isolamento basti un tampone antigenico negativo (che può essere eseguito anche in farmacia, a pagamento); c’è invece chi dice che serva assolutamente un test molecolare, rivolgendosi anche a strutture private, quindi spendendo fino a 90€, e che poi sia necessario chiamare il numero verde regionale, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 15; e infine c’è chi dice che bisogna aspettare di essere contattati telefonicamente dall’Azienda Sanitaria, una chiamata che ora come ora, visto l’andamento dell’epidemia, può arrivare anche dopo 20 giorni, annullando di fatto ogni possibilità di tracciamento.

Forti i dubbi anche sul certificato di guarigione, necessario non solo per chi è privo di copertura vaccinale ma anche per chi è vaccinato con la seconda dose ed ha Super Green Pass in scadenza. Da un lato se con l’entrata in vigore del decreto del 5 gennaio, non serve più il certificato medico per sbloccare il proprio Green Pass, ma basta un tampone qualsiasi che abbia esito negativo, dall’altro con la mancata presa in carico dei nuovi positivi, molti non sono mai risultati malati, e pertanto il loro Green Pass è sempre stato valido. Quello che traspare, dunque, è che ci si debba affidare al buon senso delle persone, che una volta consapevoli di essere contagiate, si isolano a casa e da sé informano i propri contatti stretti.  Altrimenti, visto che il sistema non le riconosce come positive al virus, queste potrebbero continuare la propria vita, mostrando un super green pass sempre valido, nonostante la positività. 

Sicuramente, con l’aumento esponenziale dei contagi da Covid-19, il dipartimento di prevenzione si trova in difficoltà, tuttavia rimane sorprendente come dopo 2 anni dalla presenza del Virus nel nostro paese, non sia stato creato un sistema che, anche attraverso strumenti digitali, sia in grado di far fronte alle esigenze dei cittadini, i quali ora più che mai si ritrovano a dover risolvere, da soli e spesso spendendo di tasca propria, le problematiche che riguardano la loro salute.