TROMBA D'ARIA: 105 I FERITI SULLE SPIAGGE DELLA COSTA VENEZIANA

TROMBA D'ARIA: 105 I FERITI SULLE SPIAGGE DELLA COSTA VENEZIANA
Lo scenario è stato apocalittico e oltre ai danni materiali si temeva il peggio anche per quanto concerne lo stato di salute delle persone presenti nei vari campeggi, soprattutto a Cavallino-Treporti. Ma anche nelle altre località balneari: Albarella, Jesolo, Caorle e Bibione. Il lavoro dei sanitari è stato enorme, sia nei pronto soccorso che nei punti di primo intervento del litorale flagellato dal maltempo.

Il bilancio di fine giornata dell'Ulss numero 4 del Veneto Orientale è di 105 persone curate da traumi, fratture, ferite derivate dalla potenza del fortunale. Il peggio nell’area del Cavallino, con 3 feriti gravi: una turista tedesca di 42 anni, operata stanotte a Cà Foncello di Treviso per frattura vertebrale, un residente del  Cavallino con trauma toracico e frattura vertebrale ricoverato a San Donà, e un terzo ferito trasportato d’urgenza all’ospedale Santi Giovanni e  Paolo di Venezia e tuttora ricoverato.  Dei pazienti portati in autombulanza nei presidi di soccorso del litorale, 17 sono di nazionalità straniera (tedeschi, olandesi, austriaci e ungheresi) e 28 italiani.

Le squadre sanitarie del 118 delle Ulss Serenissima, Veneto Orientale, Polesana e di Treviso hanno lavorato pomeriggio fino a notte fonda a pieno regime per soccorrere le migliaia di turisti che affollano i villaggi turistici della costa veneziana e polesana e i residenti dei comuni costieri. Due i feriti gravi ricoverati nelle strutture dell’Ulss4: una quarantaduenne moldava con un trauma cranico al capo all’ospedale di Portogruaro e un quarantenne lombardo con trauma costale e vertebrale in rianimazione all’ospedale di San Donà di Piave.

Altri feriti gravi sono stati ricoverati in ospedali di altre aziende sanitarie. Sul fronte danni a strutture e aree di proprietà dell’Ulss4, a Jesolo, San Donà, Portogruaro, Ceggia, i servizi tecnici aziendali in mattinata hanno ripristinato tutte le vie di accesso e di uscita alle unità operative, quindi steso una prima lista danni che si aggira sui 300 mila euro.