Con questa accusa la Direzione distrettuale antimafia di Firenze ha ristretto il cerchio nei confronti di alcuni imprenditori rei, secondo l'inchiesta, di aver smaltito illegalmente tonnellate di rifiuti pericolosi.
In manette un imprenditore 65enne di Noventa Padovana e titolare della Coimpo di Adria, ora ai domiciliari. Gli inquirenti fiorentini hanno poi deciso l’interdizione dall'esercizio di attività di impresa per la legale rappresentante della Coimpo e figlia.
Assieme all'imprenditore sono finiti ai domiciliari altri cinque imprenditori del settore, toscani. Ammontano a circa 7 milioni di euro i beni immobili e mobili nel complesso finiti sotto sequestro nell'ambito dell’inchiesta.