VENEZIA: ARRESTATO PERICOLOSO LATITANTE
20/03/2016
I Carabinieri di Venezia, hanno tratto in arresto il latitante Ignazio MIROTTA, 60enne di Cattolica Eraclea (Agrigento), pluripregiudicato, che si era reso irreperibile dovendo scontare una condanna per oltre 4 anni di carcere - e 70.000 euro di multa - inflittagli dall’A.G. di Udine, in quanto facente parte di un gruppo criminale che favoriva l’ingresso clandestino in Italia di stranieri. L’arresto, operato a Mestre nella giornata di ieri, avveniva grazie alla capacità di osservazione di un Maresciallo effettivo al Nucleo Investigativo di Venezia che nel viaggio da casa all’ufficio per intraprendere il proprio servizio giornaliero, avendo precedentemente visionato per ragioni delle funzioni svolte le foto del ricercato diramate da altri organi di polizia nazionale, riusciva non solo a riconoscerlo, ma anche a pedinarlo fino all’arrivo dei colleghi. In particolare, il Maresciallo dell’Arma notava il latitante a bordo di un autobus di linea che si spostava all’interno della città mestrina. Pertanto, in relazione alla somiglianza con le foto del ricercato, allertava altri colleghi che, in tempi rapidissimi, predisponevano un discreto servizio di pedinamento della persona. Iniziato il servizio, i Carabinieri operanti attendavano un contesto ambientale in cui attuare i previsti controlli in piena sicurezza, sia per i militari che per i civili presenti. Coglievano l’occasione nei pressi di una fermata di linea, sorprendendo il latitante che non poteva porre in essere alcuna forma di reazione. Gli immediati accertamenti consentivano di confermare l’identità della persona corrispondente al ricercato. L’uomo che a suo carico vanta numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, è accusato di far parte di un gruppo criminale che favoriva l’ingresso clandestino in Italia di stranieri. Infatti, nel 2006 veniva individuato quale “passeur” che, a bordo di un’auto fornita dall’organizzazione alla quale apparteneva, si occupava di recuperare in Rijeka (Croazia) clandestini in gran parte di origine kossovara, albanese e serba, per trasportarli a Trieste, Udine e Gorizia, dopo essere transitati per Nova Gorica (Slovenia). L’organizzazione generalmente reclutava gli autisti tra i frequentatori dei casinò sloveni, retribuendoli con la somma di 3.000,00 euro per ogni clandestino trasportato. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare la presenza di fiancheggiatori della latitanza, nonché i collegamenti con il territorio veneziano.