UDINE. ASPETTANDO IL 40° DEL TERREMOTO
04/11/2015
Giovedì 5 novembre alle ore 19.30, a sei mesi dal 40esimo del terremoto del Friuli, si terrà una conviviale dal titolo "Aspettando il 40esimo del terremoto" promossa dalle le associazioni Il Benessere universale e Friul Tomorrow, assieme alla DB IMPORT di Di Bernardo Paolo. Interverranno alcuni protagonisti dell'epoca che le citate associazioni desiderano ringraziare per quanto fatto. Si tratta di MARIO TOROS, ministro della Repubblica nel 1976, GIORGIO SANTUZ, deputato al primo mandato nel 1976, FRANCESCHINO BARAZZUTTI, presidente dell'associazione Sindaci terremotati, ed ENZO FERRARI, giocatore titolare dell'Udinese calcio nel 1976. Nell'occasione sarà anche presentato in anteprima l'evento previsto per maggio 2016 che intenderà sviluppare, tra l'altro, i temi del terremoto del Friuli (40 anni) e del Nepal (un anno). La serata è promossa da Francesco Bortone, Daniele Damele, Sergio De Prophetis e Paolo Di Bernardo i quali hanno sottolineato come l'identicità dell'evento terremoto in Nepal con il nostro qui in Friuli annulla le distanze e fa emergere la necessità di solidarietà tra i nostri due popoli. Interverranno, tra gli altri, il vice-sindaco di Udine Giacomello, il sindaco di Gemona del Friuli Urbani, Pressacco, Asquini. I quattro promotori hanno precisato che davanti ai grandi sconvolgimenti naturali, quale è stato l'Orcolat in Friuli di cui tra sei mesi commemoreremo i 40 anni o quello più recente in Nepal, perdiamo le nostre sicurezze. Anche le menti più solide vacillano innanzi ad "orizzonti mutati " e tra le macerie delle case distrutte troviamo anche le macerie delle nostre certezze. Indelebili rimangono sensazioni, odori, rombi di una terra che innaturalmente perde la sua solidità. Il certo diventa precario e l'animo umano si perde nell'istinto primordiale della paura. Animo e Umanità, quando grandi tragedie affliggono l'umanità è a questi valori universali che istintivamente ci aggrappiamo per ricostruire palazzi, coscienze distrutte, relazioni e una nuova società. Animo e Umanità sono valori che sarebbe opportuno non dimenticare anche in tempi di "progettazione di un mondo globalizzato". Valori per coniugare le differenti culture e farne nascere una nuova, universale. E' a questo che l'evento in questione si ispira ed è da questo che trae origine e legami profondi nella memoria del terremoto di 40 anni fa. Alle domande "Come siamo oggi? Verso cosa andiamo e come vogliamo andarci?" i responsabili delle citate associazioni affermano che "ciò che sarà dovrà essere sostenibile e lo potrà essere solo se apriremo "le porte" e demoliremo "i muri" che impediscono alla "grande anima dell'umanità" di circolare liberamente". Forse non riusciremo a demolire i muri ma certamente ci ripromettiamo di promuove l'apertura di quelle porte.