TORRENTISMO: GEMELLAGGIO GRUPPO FORRE VENETO, LIGURIA ED EMILIA ROMGNA

Con i primi caldi primaverili riprende l'attività degli appassionati di canyoning e, in vista del periodo estivo in cui sono maggiormente concentrati gli interventi in aiuto di torrentisti in difficoltà, il Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto ha preso parte lo scorso fine settimana a un addestramento nei Monti dei Beigua e in Valle Scrivia, assieme ai colleghi liguri ed emiliani. L'occasione per confrontare le reciproche esperienze e mettere in pratica le manovre in un ambiente sconosciuto ai più. Sabato, a partire dal primo pomeriggio, una ventina di tecnici forristi ha quindi iniziato il trasporto della barella stagna contenente un 'infortunato', affrontato i 260 metri di dislivello della gola scavata dal Rio Prialunga, comune di Varazze, nei Monti dei Beigua, e ha impiegato circa quattro ore per superare i 900 metri di sviluppo, in una situazione di acquaticità abbondante e temperature ancora fredde. Quindici le cascate da superare, la più alta di 30 metri, e molte da discendere immersi sotto il getto proprio per la presenza di acqua abbondante. Utilizzati in gran parte ancoraggi naturali. Domenica invece, le squadre si sono spostate nella zona di Genova, dove, in Valle Scrivia, i soccorritori hanno approfondito le tecniche di progressione sul Rio San Rocco, conosciuto anche come Rio Creverino, provando inoltre tuffi da un'altezza di 15 metri. Ricordiamo che per accedere alla qualifica per operare in forra è indispensabile innanzitutto essere soccorritore alpino o speleo. Successivamente, superata una griglia di ammissione, si diventa operatore in forra e con un ulteriore esame, operatore di soccorso in forra e poi tecnico di soccorso in forra (un caposquadra, ad esempio, deve superare 4 esami). Ogni tre anni ogni soccorritore dovrà inoltre sostenere un esame di mantenimento della qualifica. Il prossimo anno il Gruppo forre Veneto - che raggruppa soccorritori provenienti dalle province di Verona, Padova, Vicenza, Belluno e Treviso - ha già in programma una trasferta sui Monti Sibillini, dove è prevista una discesa in grotta per raggiungere, a 80 metri di profondità, una vena ipogea di acqua sulfurea.