TORNADO RIVIERA, PROPOSTA PER ELUDERE IL PATTO DI STABILITA'

Venezia, 3 novembre 2015 – «Ieri mattina abbiamo partecipato all’iniziativa promossa dalle realtà imprenditoriali della Riviera del Brenta a favore delle aziende colpite dal tornado dello scorso 8 luglio, per prender parte al dibattito organizzato con il sottosegretario Zanetti, gli amministratori locali e le imprese colpite dalla calamità. In piena condivisione di vedute con il mondo imprenditoriale, come parlamentari veneti del M5S, abbiamo anche indirizzato, nei giorni scorsi, una lettera al sottosegretario dell’economia Zanetti per chiedere l’adozione immediata di misure agevolative a favore delle imprese danneggiate, che ricomprendano la possibilità di dedurre, nell'esercizio di competenza fiscale, gli oneri sostenuti per il ripristino dei beni strumentali persi o danneggiati a causa dell'evento calamitoso, senza applicazione di plafond di deducibilità.»riferisce il deputato Da Villa. Continua il deputato Cozzolino: «Oltre a questa misura, essenziale per una concreta e effettiva ripresa per il tessuto imprenditoriale dei comuni della Riviera colpiti dal tornado, la Legge di stabilità, in fase di discussione al Senato, deve intervenire con previsioni normative concrete a favore delle imprese e di immediata applicabilità come quelle proposte nelle mozioni approvate all'unanimità alla camera lo scorso agosto e rimaste lettera morta.» Conclude la deputata Spessotto :«Le proposte del Governo,illustrate dal sottosegretario Zanetti, si sono limitate fino a questo momento all’istituzione di un ennesimo fondo di garanzia per prestiti agevolati - tra l’altro già offerti da alcuni mesi da altri enti, come hanno sottolineato alcuni imprenditori presenti– che ancora una volta passerà per l'intermediazione delle banche. Come M5S abbiamo già sperimentato i tempi biblici della burocrazia italiana, aspettando oltre un anno e mezzo perché fosse reso operativo il fondo in cui versiamo parte dei nostri stipendi di parlamentari e Zanetti ha di fatto confermato oggi il rischio che, anche per l’istituzione di tale fondo di garanzia, potrebbero rendersi necessari tempi altrettanto lunghi, condannando alla paralisi le aziende danneggiate. Gli imprenditori presenti, in vista delle imminenti scadenze fiscali, chiedevano solo di non dover pagar le tasse sulle spese che stanno sostenendo per la ricostruzione, ma la risposta del governo è stata totalmente inadeguata.»